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martedì 27 settembre 2022

Il centrodestra vince ovunque tranne a Napoli. L' analisi del voto di De Concilis



"In "Campania 1", cioè la Circoscrizione alla Camera che comprende la città capoluogo regionale e la sua provincia, la coalizione è al 26.86% contro il 41.36% del M5S. Un divario tale, che è risultato insuperabile in tutti i singoli collegi uninominali di Camera e Senato, che sono rispettivamente 7 e 4, per un totale di 11 seggi.
Ci sono collegi maggioritari, infatti, come per esempio nella città di Napoli, o il camerale di Acerra, dove il distacco fra M5S e Cdx è risultato incolmabile, sui 20 punti percentuali. Sicuramente, invece, con un po' di maggiore impegno, si sarebbero potuti strappare i collegi al Senato di Torre del Greco (meno di 1 punto percentuale di differenza) e quelli alla Camera di Somma Vesuviana (poco più di un punto) e Torre del Greco (un misero 0,25%).
Un senatore e due deputati in più non avrebbe di certo fatto male alla nuova maggioranza di Centrodestra, nel quadro del nuovo Parlamento a composizione ridotta".
Lo scrive in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook Ettore De Concilis, storico riferimento della destra sociale irpina, collaboratore del senatore Claudio Barbaro che precisa: " si tratta di poche migliaia di voti a collegio, addirittura centinaia semplicemente, che forse il M5S non avrebbe preso se, nell'ultima settimana di campagna elettorale, non ci si fosse inutilmente dedicati ad una sequela inutile di dichiarazioni, specificazioni, distinguo e correzioni sul tema del Reddito di Cittadinanza.
Del resto, il fatto che il M5S non ottenga voti né alle Comunali né alle Regionali, in provincia di Napoli, e poi arriva a toccare picchi del 50% alle politiche, è la prova provata che si tratta di un consenso esclusivamente legato a questo tema. E, in verità, non ci fa una bella figura né la città né la provincia.
Insomma "glissare" un po' su sul RdC avrebbe potuto offrire 3 parlamentari in più al centrodestra e 3 in meno alla opposizione con un saldo di 6 su 600, che non è poco, è l'1%...
Ma non è tutto: certo conquistare uno o due punticini non solo avrebbe concesso 3 seggi in più, ma avrebbe accorciato le distanze, comunque contenute, al collegio senatoriale di Acerra, perso per poco più di 7 punti, ma non è solo questo il punto. La questione è anche e soprattutto quella del metodo, della tecnica"
Mi sia concessa, insiste De Concilis, una analisi più peculiare, partendo proprio da collegio al Senato di Acerra.
La differenza fra Cdx e M5S in quel collegio è stata di 20.000 voti. Ben 15.000 di questi voti di scarto sono concentrati in soli 4 comuni su quasi 40: Acerra, Pomigliano, San Giorgio a Cremano e Casalnuovo.
Se, come detto in precedenza, sarebbe bastato glissare sul RdC per guadagnare 1 o 2 punti percentuali, in verità sarebbe bastato mettere 1 o 2 buoni candidati al proporzionale in 1 o 2 di questi comuni per restringere questo gap.
Invece né la Lega, né FI, né Fdi hanno fatto liste che valorizzassero il territorio, il radicamento, gli amministratori... ogni lista aveva 8 possibilità (4 al plurinominale Senato P01 e 4 al plurinominale Camera P02), eppure su 24 candidature nessuna è stata dell'area del collegio uninominale U07.
Se su 24 ci fosse stato un buon candidato a Casalnuovo, ad esempio, dove il sindaco è di Forza Italia, magari la partita sarebbe andata diversamente in quella realtà che ci vede sotto di oltre 4.000 voti.
Dicasi lo stesso per Acerra, dove la differenza è di 6.300 voti. Più della metà, dico metà, della attuale differenza di consenso fra M5S e CDX era recuperabile se ci fosse stato un investimento politico ad Acerra e Casalnuovo.
Altri esempi possono essere Marigliano e Mariglianella, dove la differenza è fra 10 e 13 punti ma l'ex forzista Paolo Russo fa guadagnare il 10% a Calenda, oppure che so  a Cercola dove il distacco è di 18 punti.
In verità, ci sono tanti comuni, anche grandi, dove il Cdx ha ben superato il Movimento 5 Stelle, come Ottaviano (10 punti), Poggiomarino (15 punti), San Giuseppe Vesuviano (17 punti), Sarno (18 punti); in questi comuni, evidentemente più orientati al Cdx, neanche c'erano candidati locali, che invece se ci fossero stati dove, almeno, abbiamo pareggiato -come a Nola (+0,8%) o San Sebastiano al Vesuvio (-0,4%)- avremmo potuto fare un vero balzo capace di contenere le perdite patite altrove come nella emblematica Pomigliano d'Arco, ad esempio.
Insomma si fossero evitate le pluricandidature, o le candidature di salernitani, stabiesi, avellinesi e casertani a Napoli, o finanche le autorevoli candidature di Pera e Bernini, e quindi i Partiti del centrodestra avessero strategicamente composto le candidature tenendo conto del reale radicamento e consenso del territorio, oggi la Meloni avrebbe nella sua Maggioranza 2 senatori e 2 deputati in più. Anche continuando a cazzeggiare sul Reddito di Cittadinanza.
Quanto ho appena detto è difficilmente confutabile.
Per altro, in una provincia simbolica, importante, evocativa, rappresentativa, essenziale, non si poteva e non si doveva presentarsi a liste ridotte per consentire paracadute esterni e pluricandidature...
Nella capitale del Mediterraneo, dove si sono giocati la partita Di Maio, Carfagna, Costa, Speranza, Franceschini bisognava avere più attenzione, più sensibilità, più dedizione, specialmente se poi, in una provincia che, da sola, ha più percettori di RdC dell'intero Nord d'Italia, ci si lascia trascinare su questo terreno di dibattito politico.
È finita 11 a 0, poteva finire 7 a 4. Che era già un'altra cosa.
Pensate a STRIANO, un comune di 9mila abitanti governato da Fdi che esprime il sindaco e la quasi totalità della giunta. A Striano c'è un signore che si candida alla Camera dei Deputati nella lista "Alleanza Verdi-Sinistra"... sapete che succede? Che a Striano, città di Destra, la lista di estrema sinistra prende il 33,92% risultando essere il primo Partito (PD 8,6%, Fdi 15,5%, M5S 24,3%)... 'o paese è ddò paesano... si è sempre fatto così al Sud, se ve lo devo spiegare io vuol dire che stiamo messi male....
Il collegio maggioritario alla Camera dei Deputati di Somma Vesuviana ha è stato perso per 1.636 voti su 300.000 aventi diritto... solo a Striano, 9.000 abitanti, con una affluenza alle urne del 59%, l'alleanza Verdi-Sinistra ne prende 1.247.
La prossima volta, conclude De Concilis, per Dio, cercate di stare più attenti.
Non ho altro da aggiungere, per ora.

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