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giovedì 22 settembre 2022

Gli Usa si dichiarano per la pace ma nei fatti vogliono la guerra. L'analisi di Schiavone


di Raffaele Schiavone

                                     

Vladimir Putin ieri ha annunciato la mobilitazione militare di circa 300 mila riservisti ed ha rincarato la dose sul possibile utilizzo di armi chimiche e atomiche. Sulla questione non occorre scomodare il preparatissimo prof. Orsini per capire che tali annunci erano nell’aria, eppure i leader politici italiani -o meglio la stragrande maggioranza di loro sia a sx che a dx- non perdono tempo a sbandierare il vessillo della NATO con sdolcinate e stucchevoli frasi ad effetto che come fine e scopo provocano solamente ulteriori tensioni sul piano mediatico ed economico, almeno per il momento, tra la Russia e l’Italia.

La Crimea e il Donbas storicamente sono legati alla Russia già ai tempi degli Zar. La maggior parte degli abitanti di quei territori è russofona, inoltre nel 2014 gli stessi abitanti hanno votato per la loro annessione russa con un risultato plebiscitario. La guerra va sempre condannata è su questo non ci piove, ma il continuo invio di armi all’Ucraina da parte degli USA e della NATO (2 facce della stessa medaglia, i membri NATO sono praticamente vassalli USA) non giova affatto per una possibile cessate il fuoco che porti poi ad un tavolo di negoziazione tra le due parti. Tutto ciò dipende anche dagli USA perché loro stanno ammaliando, come le sirene dell‘Odissea, il presidente ucraino Zelens’kyj prima con la promessa dell’entrata nella NATO dell’Ucraina e poi con il sostegno massiccio di armi di ultima generazione. In geopolitica questi sono chiari segnali provocatori da parte degli USA che hanno messo in allarme la Russia, stiamo pur sempre parlando di due super potenze da sempre rivali già prima del comunismo sovietico, innescando “l’operazione militare” del Cremlino nei confronti dei cugini ucraini. Persino il sommo pontefice Papa Francesco nonostante la sua pacata e pia diplomazia ha affermato: «Cos’ha scatenato questa guerra? Probabilmente l’abbaiare della Nato alla porta della Russia… Un’ira che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì».




Gli USA a guida democratica non si smentiscono nemmeno questa volta. Guarda caso quando il presidente proviene dal partito democratico gli USA, nel nome del multilateralismo e del dogma dell’esportazione della (loro presunta) democrazia con le bombe, non perdono tempo a scatenare direttamente e indirettamente conflitti militari per compiacere anche la pesante e possente lobby delle armi. La storia non si fa con i se e con i ma, concedetemi almeno il lecito dubbio che con Donald Trump alla presidenza americana di certo non saremmo arrivati a questo tragico punto di non ritorno. Di questo lecito dubbio non accenniamolo ai super opinionisti di Repubblica e del Corriere, non sia mai! per loro The Donald è l’incarnazione del male assoluto, più di Putin.




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