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martedì 13 settembre 2022

Centrosinistra da 4, Centrodestra appena sufficiente. Le pagelle della campagna elettorale del prof Schiavone





Mancano poco più di dieci giorni alla data del voto per le elezioni politiche 2022. Una cosa è certa, abbiamo assistito ad una pessima campagna elettorale su tutti i fronti e la scusa della novità del voto a settembre, con annessa campagna elettorale agostana, non regge assolutamente.
 Il centrosinistra, dopo le varie gaffe -piuttosto serie- iniziali da parte dei giovani candidati voluti fortemente dal segretario Enrico Letta, ha sostanzialmente incentrato la propria campagna elettorale sul bivio : “NOI (progressisti, ndr) siamo una garanzia per Bruxelles e gli investitori internazionali e LORO (il mondo conservatore della destra) sono i sovversivi che vogliono isolare e indebitare l’Italia, rispetto alle altre nazioni europee.” Chi scrive è un under 30 che segue costantemente e senza sosta la politica italiana e non dal lontano 2007, ebbene un modus operandi così infantile e privo di contenuti rappresenta un unicum che sancisce di fatto “la rottamazione definitiva” del segretario “occhi di tigre” del PD che di fatto fin dal suo insediamento al Nazareno, non è mai riuscito a convincere i suoi figuriamoci i tiepidi e gli indecisi. Politicamente Letta farà la fine del bus suo elettrico, fermo ai margini della strada perché -solo adesso scopre- non ci sono punti di ricarica a sufficienza e in maniera uniforme per tutta la penisola. Il 26 settembre per l’ex premier inizierà la notte dai lunghi coltelli; fossi in lui prenoterei immediatamente un biglietto aereo di sola andata per Parigi. Fratoianni e company di Sinistra Italiana Verdi portano avanti la loro storytelling basata sulla lotta di classe, l’opposizione alle nuove infrastrutture pubbliche per non inquinare e la dicotomia padrone/proletario, dimenticando però che al giorno d’oggi per varie ragioni non ci sono più ne i grandi industriali italiani ne i proletari di una volta perchè il calo demografico è allarmante. +Europa cerca di sfruttare al massimo la figura di Emma Bonino e delle sue strampalate battaglie come: la legalizzazione della cannabis, matrimoni egualitari per sodomiti, aborto e eutanasia garantiti per tutti; per loro questi sono diritti di primo piano e assoluta urgenza. Luigi Di Maio con il partitino con a simbolo l’ape Maia –Impegno Civico– tenta di rifarsi una nuova vita politica maledicendo e rinnegando tutto ciò che egli stesso affermava fino allo scorso anno, quando era ancora un grillino della prima ora.

Voto: 4-.* 

Il centrodestra appare più compatto e solido, ragion per cui ha svolto una campagna elettorale con poche sbavature tralasciando la questione fisco e flat tax, dove quotidianamente ogni compagine politica dispensa numeri sulle aliquote fiscali, magari sono messaggi subliminali per incentivare e rilanciare il vetusto gioco del Lotto, battute a parte Berlusconi nonostante l’età si riconferma come eccelso comunicatore. Salvini è cosciente che a questo giro elettorale la Lega difficilmente sarà primo partito della coalizione, quindi ha optato per una campagna elettorale concreta senza dimenticare l’esaltazione dei nostri valori e delle nostre tradizioni a dimostrazione dello slogan scelto: CREDO. Giorgia Meloni è invece consapevole di avere gli occhi puntati della stampa amica e nemica, in virtù del fatto che da diversi mesi il partito da lei fondato e guidato, Fratelli d’Italia è primo assoluto nei sondaggi. A testimonianza di ciò è lo slogan scelto: PRONTI. Da sottolineare che il volersi a tutti i costi accreditare mediaticamente, con video autoprodotti in lingua inglese, francese e spagnola, a mondi totalmente distanti e da sempre combattuti in ambito politico da FdI, ossia alle varie elitè sovranazionali risulta una pecca che ha fatto storcere il naso a personalità politiche di rilievo della destra italiana come Gianni Alemanno (ex sindaco di Roma e delfino di Pino Rauti) che sosterrà il progetto politico -interessante- ItalExit di Gianluigi Paragone, mentre Francesco Storace (ex governatore del Lazio e storico esponente di AN) sosterrà la Lega di Salvini. Infatti molti ex missini di destra sociale non hanno affatto gradito l’eccessivo filoatlantismo da parte di Giorgia Meloni sulla questione Ucraina e non.
Voto: 6+.*

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