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mercoledì 10 agosto 2022

Terzo Polo? Più leader che elettori. L'analisi di Schiavone




di Raffaele Schiavone

Dove eravamo rimasti? Senza scomodare troppo la celebre massima di Enzo Tortora, vittima della malagiustizia italiana nonché fine giornalista e conduttore televisivo, l’attuale scenario politico in vista delle imminenti elezioni, sembra assumere i connotati degni di una soap-opera spagnola di terzo livello. Se nel centrodestra l’unità di intenti è granitica come un panzer tedesco, nel centrosinistra si registrano continui dissapori e lanci di frecciatine tra coloro che fino al giorno precedente erano festosi compagni di combriccola pronti a mettere in gioco per la seconda volta “la gioiosa macchina da guerra” con il solo fine e scopo di: “contrastare l’avanzata della destra”, Enrico Letta dixit. Ma è ormai noto, specialmente in politica, che i cosiddetti matrimoni di convenienza non hanno solide fondamenta è che quindi alle prime avversità il tutto è destinato a naufragare e a farsi benedire; ed è proprio quello che si è verificato tra Letta e Calenda, con quest’ultimo scaricato anche da +Europa il partitino dalla fredda e calcolatrice Emma Bonino che per un paio di seggi sicuri -almeno il suo e quello del fidato “nipotino”, ex Alleanza Nazionale, Benedetto Della Vedova– ha deciso di proseguire l’alleanza con i dem costringendo così il leader di Azione ad una difficile -ma non impossibile- corsa per la raccolta delle oltre 50 mila firme per permettere ad Azione di partecipare alla corsa elettorale del 25 settembre. Una scialuppa di salvataggio per evitare lo spauracchio delle raccolte firme, visto i tempi stretti e il clima ferragostano che di certo non aiuta, sarebbe l’alleanza con Italia Viva di Renzi. Alcuni addetti ai lavori vicini ad entrambi gli schieramenti affermano che solo così si può varare il terzo polo centrista. Ma nell’Italia del 2023 con il M5S fortemente ridimensionato e che si dichiara senza troppi giri di parole progressista, ponendo così fine alla sua imparzialità ideologica, non ha senso varare il polo centrista bramato invece da vecchie volpi politiche come Renzi e Mastella, perché il sistema politico odierno è fortemente incentrato su due poli: destra e sinistra ed in ognuna delle due compagini vi sono delle componenti centriste e moderate; ragion per cui il tanto esaltato -in modo particolare dalla grande stampa e dai talk show- terzo polo è in realtà un tentativo di truffa elettorale, ai danni di ignari elettori che non condividono la visione progressista, perché il 26 settembre i leader di centro andranno ad incassare il loro -piccolo- risultato presso il PD, con tanti saluti al terzo polo e alla moderata equidistanza.

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