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martedì 19 luglio 2022

La crisi voluta da Conte aiuta paradossalmente Fratelli d'Italia. L'analisi di Italia Oggi





Per Giorgia Meloni la pasticciata crisi di governo causata da Giuseppe Conte apre uno scenario win-win. Meloni, come rilevato da tutti i sondaggi, ha il vento in poppa e può sfruttare le gravi spaccature della maggioranza di unità nazionale. Se la crisi dovesse concludersi con il voto anticipato, Fratelli d'Italia prenderebbe in contropiede il Partito democratico, che ha praticamente rotto con il Movimento 5 stelle, e anche il cantiere del centro che ha appena iniziato i propri lavori. Metterebbe inoltre in difficoltà la Lega, considerate le non poche tensioni interne che la attraversano e le divisioni tra Matteo Salvini e i governatori. La leader di FdI potrebbe quindi correre a tutti gli effetti come candidata premier se il centro-destra dovesse riuscire a ricompattarsi, superando le fratture seguite al pasticcio quirinalizio.


Il fallimento del campo largo, in ogni caso, costituisce il più grande vantaggio per Fratelli d'Italia. Sia perché Letta si trova senza l'alleato più forte, sia perché sarebbe penalizzato nei collegi uninominali, non potendo contare sul sostegno dei pentastellati. La coalizione di centro-destra affronterebbe così un centro-sinistra debole, composto dal Partito democratico e da forze minori. Nei fatti, sarebbe uno scontro tra il centro-destra e un campo stretto, la situazione meno desiderabile per il Pd che aveva scommesso tutto sull'alleanza organica con i grillini.

Ma a Meloni andrebbe bene, forse meglio, anche la prosecuzione del governo, magari con una soluzione pasticciata (uscita dei 5 stelle dalla maggioranza; o ulteriore scissione, con i nuovi fuoriusciti a sostegno di Draghi). In questo scenario la sua rendita di opposizione sarebbe ancor più fruttuosa. L'autunno e l'inverno, del resto, si preannunciano caldissimi a causa della crisi energetica, dell'inflazione e della guerra in Ucraina. Meloni, non avendo responsabilità di governo, potrebbe raccogliere tutto il malcontento e utilizzarlo nella futura campagna elettorale.

La sua posizione di coerenza assoluta (non ha mai sostenuto alcun esecutivo nel corso della legislatura) sarebbe un formidabile strumento propagandistico per colpire gli avversari e magari stuzzicare gli alleati Salvini e Berlusconi. Come si può intuire, la crisi aperta maldestramente dall'avvocato del popolo è un clamoroso assist per Fratelli d'Italia e più in generale per il centro-destra.

Resta da capire se prevarranno gli interessi di bottega (Lega e Forza Italia unite per frenare l'ascesa di Fratelli d'Italia) o se l'interesse della coalizione come scrive il collega Martino Loiacono su Italia Oggi, il quotidiano economico, giuridico e politico. 

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