Fin dal primo momento abbiamo detto con chiarezza che questo Governo sarebbe stato un disastro per l’Italia. L’inizio della guerra in Ucraina e la folle scelta di schierare l’Italia in prima linea come intransigente cobelligerante ha mostrato l’entità di questo disastro.
Abbiamo sperato in ogni momento che i partiti della maggioranza più vicini al popolo (non il PD evidentemente) staccassero la spina consentendo agli Italiani di tornare al voto. Alla fine è successo e questo significa che la democrazia in Italia ancora non è morta, grazie soprattutto alle poche forze di opposizione che hanno fatto il loro mestiere con coraggio e senza giochi delle parti.
Lo scrive in un post, pubblicato su Facebook, Gianni Alemanno, storico esponente della destra sociale italiana, ex sindaco di Roma, ora dirigente di Fratelli d'Italia precisando: "oggi, dopo oltre un anno di Governo Draghi, la nostra Nazione è più povera, più in crisi economica e sociale e più in pericolo in Europa e nel Mediterraneo.
Bisogna prepararsi alla sfida elettorale, sapendo che le prossime settimane o mesi saranno costellati di pericoli e trame di potere, ma sapendo soprattutto che solo un programma di governo forte e rivoluzionario può salvare l’Italia, perché il nostro principale problema rimane l’Unione Europea con i suoi vincoli e le sue follie.
Guai a chi pensa di sostituirsi a Draghi, senza cancellare il suo liberismo economico e la sua sudditanza in Europa e in Occidente: rischia solo di prendere in mano il cerino acceso e reso incandescente proprio da Mario Draghi. E c’è solo una cosa peggiore della politica economica di Draghi: la politica economica di Draghi senza Draghi"
Guai a chi pensa di sostituirsi a Draghi, senza cancellare il suo liberismo economico e la sua sudditanza in Europa e in Occidente: rischia solo di prendere in mano il cerino acceso e reso incandescente proprio da Mario Draghi. E c’è solo una cosa peggiore della politica economica di Draghi: la politica economica di Draghi senza Draghi"
Nessun commento:
Posta un commento