Cinque anni di reclusione, oltre all'interdizione in perpetuo dai pubblici uffici. Questa è la condanna, in primo grado, inflitta dal tribunale di Asti a Roberto Rosso, esponente politico di Forza Italia prima, di Fratelli d'Italia poi, già assessore della giunta regionale Cirio, poi dimessosi dopo l'indagine e l'arresto nell'ambito di un maxi processo sulla n'drangheta.
Rosso (difeso dall'avvocato Giorgio Piazzese) non era presente in aula al momento della lettura della sentenza pronunciata dal giudice Alberto Giannone del tribunale di Asti: presenti, invece, la procuratrice di Torino, Anna Maria Loreto, i sostituti procuratori Paolo Toso e Monica Abbatecola, il sindaco di Carmagnola, Ivana Gaveglio. Per lui era stata richiesta una condanna a 11 anni.
Secondo l'accusa, e confermata nella decisione presa dal giudice, Rosso avrebbe pagato i boss vicini alla 'ndrangheta per ottenere l'appoggio durante le regionali del 2019. Una vicenda che aveva scosso tutto il centrodestra, con il governatore Alberto Cirio che lo aveva subito allontanato dalla giunta, revocandogli le deleghe, e Fratelli d'Italia lo aveva allontanato, costituendosi parte civile al processo, ottenendo oggi 75 mila euro a titolo di risarcimento danni oltre a 7000 euro per le spese legali
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