"Alla cortese attenzione del capofamiglia". Così inizia una lettera inviata dalla Lega ai cittadini di Verona per invitarli a confermare con il voto, domenica 12 giugno, Federico Sboarina come primo cittadino. "Barra il Simbolo della Lega - Sboarina sindaco", l'invito contenuto nella missiva.
A suscitare polemiche politiche, sostenute dal Pd è l'intestazione della lettera. La Lega e il candidato sindaco Sboarina, sostiene il Partito Democratico veronese, sono rimasti indietro di 50 anni rispetto alla storia. La figura del capofamiglia non esiste dal 1975. Infatti la riforma del diritto di famiglia abroga tale termine. Ma evidentemente il Carroccio e il suo candidato non lo sanno e preferiscono indirizzare le lettere al 'capofamiglia', appunto, che fino al 1975 era l'uomo, al quale venivano riconosciuti giuridicamente e socialmente autorità sugli altri membri".
Su Facebook, Federico Benini, capogruppo del Pd nel consiglio comunale di Verona rincara la dose: "Ancora una volta la Lega e Sboarina umiliano la figura della donna. Se si tratta di un errore (ma dubito) è il caso che Sboarina chieda scusa e prenda le distanze da questo modo misogino di fare politica.
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