Si è preso enormi responsabilità che nessun statista del politicamente corretto gli riconoscerà mai. Ha anticipato tutte le evoluzioni più ardite della destra italiana, non ha rinnegato e non ha mai provato a restaurare, ha cercato fondando la ‘Costituente di destra per la libertà ’ di anticipare la nascita di un movimento conservatore e moderno, aggregò il parlamentare Dc Agostino Greggi, l’Ammiraglio Birindelli, il generale Miceli, il filosofo marxista Armando Plebe, il monarchico Covelli, ma non era il tempo giusto per trovare accoglienza e nessuno gli avrebbe mai consentito di avere successo. Anzi, provarono a spaccargli il Msi con una dolorosa scissione, quella di Democrazia nazionale e gli perseguitarono la gioventù in un’orribile stagione di discriminazione e violenza.
Lo scrive sulla sua pagina Facebook Fabio Rampelli, vice presidente della Camera dei Deputati ed esponente di primo piano di Fratelli d'Italia che precisa: "di Giorgio Almirante si dicono tante banalità , si urlano i suoi errori, gli stessi di Giorgio Bocca, Eugenio Scalfari, Pierluigi Spadolini, come se si perdonassero a chi è finito a sinistra e rimanessero scolpiti nella pietra per chi scelse di stare a destra. Quando morì Berlinguer s’incamminò verso Botteghe Oscure e gli rese omaggio, da avversario rispettoso, mentre i militanti comunisti piombarono in un silenzio irreale."
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