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martedì 19 aprile 2022

Provinciali Caserta, Fratelli d'Italia al governo con sinistra e "deluchiani". Il plauso di Castiello

di Carlo Alberto Paolino. 


Fratelli d’Italia “cambia pelle” in provincia di Caserta, mantenendosi coerente con la leader Nazionale Giorgia Meloni, mai con il “PD”, ma si agli ex PD confluiti in “Italia Viva”. 

 L’ex consigliere comunale Gennaro Castiello, primo dei non eletti alle scorse amministrative, Dirigente Nazionale di Fratelli d’Italia, commenta tale apertura nel casertano: Per chi come me, conosce personalmente sia l'avv. Cerreto che il Presidente della provincia di Caserta Magliocca, sapendone la loro rispettiva storia ed estrazione politica, non può fare altro che commentare positivamente, l'entrata di un membro di Fratelli d'Italia, all' interno della giunta provinciale di Caserta; Intravedendone un sicuro arricchimento della qualità dell' offerta politica. Eppure, una scelta così importante e così altrettanto forte, fatta in questo particolare momento (a meno di un anno, dalle elezioni per il rinnovo del parlamento italiano) per chi vive lo scenario politico generale del Paese, non può non contribuire a suscitare qualche riflessione, di carattere più generale e nazionale, in relazione alle scelte ed all'azione politica di Fratelli d' Italia. 

Inevitabilmente la tornata di elezioni amministrative del prossimo giugno, andrà a far sperimentare nuove formulazioni di aggregazioni partitiche, sia nel centro-destra che nel centro-sinistra, le quali proponendosi a livello locale, fungeranno da test prodromici per il più complesso livello centrale. Le recenti ed allarmanti, dichiarazioni rilasciate dalla leader del partito Giorgia Meloni, in relazione al "caso amministrative di Palermo", sembrano andare proprio in questo senso. Infatti il locale accordo tra i partiti Forza Italia e Lega di Salvini, sembra aver prodotto, seppur ancora in uno stato embrionale, un nuovo soggetto politico denominato Prima l' Italia. Questa "nuova creazione politico-elettorale", molto probabilmente, se andrà bene, come auspicano i rispettivi fondatori, sarà ripresentata alle prossime elezioni regionali siciliane di novembre, dove se il collaudo andrà anch'esso a buon fine, rappresenterà molto probabilmente, il nuovo contenitore alle elezioni politiche del 2023, di coloro che si richiamano ai moderati, all'interno del campo del centro-destra nazionale. A quel punto sarà conclamata la volontà da parte di Berlusconi e Salvini, di mantenere ai margini della coalizione Fratelli d'Italia, la quale subirà probabilmente, anche se all'ultimo secondo utile e con una maggioranza trasversale in parlamento, la modifica del sistema elettorale che tenderà a fermarne la crescita e soprattutto a tenerlo fuori da quello che sarà l'allora nuovo governo della Nazione. 

Nuovo governo che varerà l'attuale Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ormai noto per privilegiare governi fatti di grosse aggregazioni, costituite anche da soggetti fortemente contrapposti. Presidente di recente rieletto al secondo mandato istituzionale e che guarda caso proprio Fratelli d'Italia, per scelta autonoma non ha votato. A questo punto alla Lubrano maniera, la domanda, nasce spontanea, riuscirà Giorgia Meloni a tenere unito un partito all'opposizione di tutto e di tutti, soprattutto dopo lo svolgimento delle politiche, quando chi è riuscito a salvarsi, probabilmente inizierà a guardarsi intorno? 

Ritornando a questo punto, alla provincia di Caserta, è chiaro che lì, anche se motivato da storie ed estrazioni politiche comuni, l'ingresso nel locale governo, si è reso necessario da parte dei casertani di Fd'I, per dare il loro prezioso contributo alla gestione politica provinciale, nell'interesse esclusivo del proprio territorio, cosa che stando all'opposizione magari non riuscivano ad attuare appieno. Sicuramente quello che stà avvenendo alla provincia di Caserta, oggi per le ragioni che ho esposto, può essere considerata una storia a sé, ma, chiediamoci solo per un attimo cosa potrebbe accadere, quando la sete di potere di qualcuno che sta` sfruttando il trend positivo di Fd'I, salendone sul treno in corsa, non possedendo al contempo pero’ valori e formazione politica di destra adeguati, come si comporterà una volta eletto in qualche consesso. Si manterrà ferreo alla disciplina di partito o invece volerà tra le braccia di chi gli offre una poltrona di comando? Credo che la risposta a questa domanda non sia affatto scontata... 

In conclusione, dalla mia analisi, per Fratelli d' Italia, da qui alle Politiche la strada è sicuramente in salita, per una molteplicita’ di fattori e grazie soprattutto a quelli che almeno sulla carta dovrebbero essere i suoi "alleati". Credo a mio modesto giudizio, che il partito nazionale, lungo il percorso, deve prepararsi a respingere tutti gli attacchi che subirà sia dagli avversari che ( probabilmente, stando all' attualità ), dagli stessi alleati. Il modo migliore a parer mio è sicuramente quello di radicare maggiormente il partito sui territori, aggregando e tenendo dentro tutti, evitando distinguo e contrapposizioni inutili, come purtroppo da diversi mesi stiamo in alcuni casi registrando. Non potrà la sola azione politica della leader nazionale, affrontare e sconfiggere le sinistre e gli accordi spuri ed interessati di presunti alleati, ma, servirà sicuramente, il supporto di una classe dirigente, radicata, capace, riconosciuta e militante.

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