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domenica 27 marzo 2022

Raccolta firme presidenzialismo. Partecipato il gazebo di Fratelli d'Italia a Casal di Principe

 


di Raffaele Schiavone.

La riforma costituzionale del presidenzialismo è da sempre un copyright della destra italiana, così ancora una volta la leader di FdI Giorgia Meloni non smentisce i suoi valori -che nella politica italiana sono sempre più una merce rara- e pochi giorni dopo la rielezione di Mattarella lancia una forte e importante iniziativa: raccogliere piazza per piazza e anche online tramite SPID le firme degli italiani che da anni e anni chiedono a gran voce il presidenzialismo.

Dunque anche l'intera comunità di Fratelli D'Italia della provincia di Caserta partecipa a questa colossale battaglia politica sull' onda dell'entusiasmo; stamani l'organo provinciale del partito rappresentato dal diligente Avv. Marco Cerreto è stato ospitato dal gruppo dirigente di Casal di Principe guidato in maniera impeccabile dalla dott.ssa Lucia Cerullo, la quale con l'ausilio di tanti simpatizzanti ha allestito un gazebo a Piazza Villa per la raccolta firme. Verso le 11,30 è passato anche l'onorevole Giovanni Russo il quale ha constatato in prima persona l'entusiasmo della cittadinanza casalese, appoggiando l'iniziativa a suon di firme.

Sembra passato quasi un secolo dalla rielezione del PDR, anche per i motivi geopolitici che purtroppo ben conosciamo e che monopolizzano per senso di atrocità e sgomento la nostra attenzione. Eppure, una ripassata della triste vicenda del Mattarella Bis mi sembra doveroso per ricordare anche a coloro che seguono saltuariamente e sbadatamente le vicende politiche.

Senza girarci troppo attorno, il centrodestra o meglio una parte di quest’area politica che sostiene il governo Draghi ne è uscita con le ossa rotte e mi riferisco in particolare a due partiti, Forza Italia e Lega. Che Forza Italia con il vecchio, ma sempre ruggente e raggiante, Silvio Berlusconi fosse fuori dai giochi per la leadership del centrodestra lo si sapeva già da un pezzo e dal magro risultato elettorale delle politiche del 2018, ragion per cui è pressoché impossibile adirarsi più di tanto per il suo modus operandi inerente alle elezioni per il Quirinale perché sarebbe inutile come sparare sulla croce rossa.

Mentre con l’investitura ed il placet di Matteo Salvini per il Mattarella Bis, sono emersi tutti i limiti di leadership e soprattutto di coerenza del leader della Lega, il quale sarà pure bravo ad immagazzinare preferenze sulla sua persona a colpi di spot propagandistici -spesso accompagnati da azioni concrete- ma che nella fattispecie mostra marcate lacune di decisionismo. Quindi è Salvini il vero sconfitto di turno all’interno del centrodestra, se non altro per aver bruciato e sperperato alla stampa diversi nomi rispettabilissimi di destra, che avevano le carte in regola per diventare PDR.

Da segnalare e ribadire invece la coerenza granitica e la forza di volontà di Giorgia Meloni di non sostenere Mattarella e di opporsi alla luce del sole ai giochetti di palazzo. Giorgia Meloni anche in quel frangente ha dimostrato ancora una volta di essere una leonessa -come il simbolo dei conservatori europei di cui è presidente- ed un leader vero, capace di trascinare con il suo operato e spirito di abnegazione Fratelli D’Italia ai vertici degli indici di gradimento con proposte politiche serie esplicitate in maniera chiara e senza fronzoli vari.

La stella polare della destra europea è una donna audace e combattiva, con buona pace dell’intellighenzia italiana e dei vari professoroni del centrodestra che mal sopportano e temono la figura di Giorgia Meloni e della classe dirigente di FDI in quanto i vari professoroni sono consapevoli, in un possibile confronto a viso aperto, della loro bassa statura politica.

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