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venerdì 18 febbraio 2022

Mondo di mezzo, Alemanno commenta la condanna a 22 mesi: sono vittima dei pregiudizi dell'antipolitica


Questa lunga storia del processo per Mondo di Mezzo sembra non finire mai. Dopo le accuse di mafia cadute nel ridicolo, dopo le condanne per corruzione annullate dalla Cassazione, adesso arriva una nuova condanna per traffico d'influenze e finanziamento illecito ai partiti.

Lo scrive Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma, leader della destra sociale in Alleanza Nazionale prima, nel Popolo della libertà poi, esponente di Fratelli d'Italia che sulla sua pagina facebook precisa: 

Che cosa mi viene contestato? Aver sollecitato il pagamento da parte della società pubblica EUR Spa di debiti accertati, arretrati da tempo e ormai esecutivi. E di aver accettato un finanziamento elettorale senza verificare che questo fosse stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione della cooperativa che lo aveva erogato.

Per questo la Corte d'Appello mi ha condannato a 1 anno e 10 mesi: poca cosa, dicono gli amici, rispetto alle condanne precedentemente annullate, una pena che non incide sui mie diritti politici e che, nonostante la Legge Severino, mi permetterà di ricandidarmi.

Ma rimane l'amarezza, semplicemente perché IO SONO INNOCENTE.

Sono innocente non solo perché i fatti che mi vengono contestati molto difficilmente possono essere inquadrati come degli illeciti, ma soprattutto perché nel lungo iter processuale non si è voluto prendere atto, nonostante tante testimonianze e molteplici prove, che io ho agito sempre in buona fede e spesso per puro spirito di servizio.

La realtà è che sentenze come queste trovano una spiegazione solo nei pregiudizi dell'antipolitica. Pregiudizi costruiti nella coscienza collettiva per ridurre i margini di autonomia di chi viene democraticamente eletto senza essere espressione di poteri forti.

Leggerò con i miei avvocati le motivazioni della sentenza per decidere se ricorrere nuovamente in Cassazione. Ma non smetterò mai, neppure per un momento, di andare per Roma e per l'Italia a testa alta e di continuare a combattere per le mie idee con animo fiero e sereno.

Un grazie di cuore a Silvia, alla mia famiglia, a tutti i fratelli e gli amici che mi sono stati vicini in questi lunghi anni.

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