Finanziamento illecito alla Lega, chiesta condanna a otto mesi per il deputato Centemero

Per i 40mila ricevuti da Esselunga nel giugno 2016, considerati un finanziamento illecito dalla procura, il pubblico di Milano Stefano Civardi ha chiesto una condanna a otto mesi per  Giulio Centemero, deputato e senatore della Lega. Secondo l'indagine, il politico avrebbe concordato tra il 2015 e il 2016 il pagamento con il fondatore della catena di supermercati, deceduto poco dopo.
Il denaro, arrivato all'associazione "Più voci" di cui Centemero era legale rappresentante, sarebbe poi finito nella disponibilità della Lega e utilizzato in parte per sanare i conti di Radio Padania. Quei soldi, ha detto nella sua requisitoria in aula il pubblico Civardi, "erano camuffati da liberalità nei confronti dell'associazione. Con il processo di Genova in corso e col problema della confisca dei soldi che poi è arrivata" sui 49 milioni di euro di finanziamenti elettorali incassati illecitamente e di cui si è persa traccia, "il modo più semplice per finanziare la Lega era pagare i debiti, versare i soldi nella voragine aperta della Lega che è Radio Padania".
L'ordinamento, ha chiarito il magistrato, "richiede che quando finanzi un partito devi dirlo devi essere trasparente", mentre "è reato quando lo fai senza ammetterlo". Ora toccherà ai difensori di
Centemero, gli avvocati Roberto Zingari e Giovanni Ponti, esporre la propria versione dei fatti davanti al giudice dell'undicesima sezione penale. La prossima udienza è fissata per mercoledì prossimo.
Insieme a Centemero, in "Più voci" figuravano anche Andrea Manzoni e Alberto Di Rubba, i revisori contabili per la Lega in Parlamento già condannati nel procedimento sulla Lombardia Film Commission. La Srl, oltre a finanziare Radio Padania con 10mila euro, ha girato i restanti 30mila a Mc, società partecipata dalla Lega, che con il finanziamento ha pagato anche un "convegno del 25 giugno 2016 a Parma, organizzato dalla Lega per la costruzione del cantiere del centrodestra".