Il ghetto? È pretendere (sì, pretendere) che le altre destre possibili si debbano per forza alleare con i nipotini italici di Orban e famiglia. Ed è continuare a declinare la propria azione politica in base alla categorie impolitiche della fedeltà e del tradimento. Ghetto è definire inciucio qualsiasi alleanza che non sia con te. Ghetto è totalitarismo interiore. Ghetto è declinare una cultura politica fatta di pane e opposizione, di totale mancanza di senso di responsabilità . Non puoi non stare nel ghetto se urli ai quattro venti il tuo antieuropeismo, anche se è evidente che ci si può salvare solo combattendo insieme per una nuova sovranità europea. E non puoi non stare nel ghetto quando rincorri ossessivamente le fascinazioni antiscientifiche dei novax.
Cosa è il ghetto? Sparare contro tutto e tutti: contro l’Europa, contro Draghi, contro il Palazzo, contro chiunque non la pensi come te. E poi è la caccia alle occasioni: prendersela con il greenpass, con le mascherine, con il lockdown. Ghetto è mettersi sempre dall’altra parte. E mettersi sempre dalla parte degli eterni arrabbiati, come scrive il collega Filippo Rossi sulle pagine virtuali dell'Huffington, in un interessante articolo che potete leggere integralmente cliccando qui .
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