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mercoledì 13 ottobre 2021

Filippo Rossi: "il traditore Fini tradito da una destra sempre nel ghetto"



Alla fine lo ha detto. Traditore. “Mi hanno sempre considerato un traditore”: Gianfranco Fini dopo un religioso e rigoroso silenzio di quattro anni si è confidato su La Stampa con Fabio Martini. Traditore, quell’accusa infamante è tornate sempre, potente e prepotente, ogni vota che qualcuno si azzardava ad alzare il dito con il coraggio dell’eresia e dire le cose come stavano: basta vi prego, basta con la politica come testimonianza di un mondo morto e sepolto, basta con i ridicoli saluti romani, basta con i “presente”, con “e allora le foibe”, con i “ma” e i “però”, con i saluti legionari, con la battute antisemite…

E poi basta con i giri di parole, con i libri sul fascismo, con gli italiani brava gente e Mussolini brav’uomo, con i diari e ricordi di famiglia, con i padri fascisti, con i nonni podestà, con gli zii ragazzi di Salò. Basta con l’elogio del cattiverio, con il ribellismo individualista figlio della sconfitta politica. Basta con la politica come appartenenza familiare e familistica, con i cognomi che pesano, con le figlie di e le nipoti di. Basta con i piagnistei. Basta con i “traditore”. Basta perché la politica è un’altra cosa: è decisione, creazione, futuro. Basta con - Gianfranco Fini ve
lo ha ripetuto fino alla noia! - lo specchietto retrovisore.

E invece niente. “Traditore”. Questo è stato ed è ancora il marchio d’infamia per chi ha provato e prova a costruire una politica capace di scollarsi di dosso le scorie radioattive di una storia degna di essere politicamente sepolta.

Niente. E nulla importa quali siano i rapporti con quello e quell’altro estremista di destra, e quanto quel saluto a mano alzata sia più o meno romano. La paccottiglia iconografica lasciamola agli antifascisti di professione. La questione è molto più profonda. Fratelli d’Italia è nata culturalmente e psicologicamente contro tutto ciò che Gianfranco Fini aveva rappresentato fino a quel momento come scrive Filippo Rossi, leader di Buona Destra nel corso di un articolo pubblicato sull'Huffington Post. 
Articolo che potete leggere integralmente cliccando qui

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