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sabato 25 settembre 2021

Regionali Calabria 2021: l'assenza dello spirito anti massonico nelle coalizioni in campo

 


di Igor Colombo

Sempre caduta nel vuoto la mia proposta di obbligatorietà di dichiarare l'appartenenza a logge massoniche di esponenti istituzionali. Proprio in Calabria alla vigilia delle consultazioni per il rinnovo del Consiglio regionale , tale proposta una volta accolta sarebbe importantissima. È risaputo infatti la forza e la potenza delle logge massoniche in Calabria , con poi le pericolose dietro logge dove ad affiliarsi sono proprio gli ndranghetisiti , tutto da sempre all'attenzione nelle sue inchieste del procuratore di Catanzaro e capo della DDA ,dott. Nicola Gratteri.

 Per qualcuno che forse la storia l'avrà studiata nella sua loggia massonica di provincia pretendendo di trascinare con la sua ipocrisia persone in perfetta buona fede, è doveroso affermare che Mussolini ha sempre avuto in odio la massoneria in qualunque sua forma. In odio proprio ad essa stringendo il suo patto coi lavoratori giurò di liberarli dai ceppi dell'internazionalismo massonico che sbarrava loro la strada della pace sociale. Sempre in odio alla massoneria da deputato ed ateo nel 1922, propose di commemorare in Parlamento papa Benedetto XV, e non venne appoggiato da nessuno ,neppure dai democristiani di allora(altro che Mussolini massone!!!).  Ancora prima di salire al potere Mussolini aveva gettato un ponte ideale tra lo Stato italiano ed il Vaticano. Subito dopo la marcia su Roma si dedicò alla fase della Conciliazione attraverso un cammino lungo e tortuoso ostacolato da quei fascisti massoni di cui ancora non si era liberato.  Fu sempre lui che salvò la Biblioteca Chigiana e la donò al Vaticano nel dicembre del 1922, un gesto che arrivò dritto al cuore del Papa. 

La massoneria di Palazzo Giustiniani si sentì profondamente ferita ed in comunicato ufficiale avvertiva i fratelli, anche quelli sonnecchianti in seno al Fascismo che la massoneria non poteva tradire le idee ed i principi sostenuti e giurati con il Risorgimento italiano e che bisogna garantire l'autonomia dello Stato dalle ingerenze della Chiesa. 

La massoneria che aveva ormai in odio Mussolini per la sua volontà di Conciliazione, di portare il Crocifisso nelle aule scolastiche ed in ogni altro luogo pubblico e con il ministro Gentile che poneva l'insegnamento della religione  nelle scuole. In risposta a tale comunicato della massoneria , Mussolini per tutta risposta nella seduta del Gran Consiglio del 13 febbraio 1923 volle che fosse sanzionata l'incompatibilità tra l'appartenenza al Fascismo e l'appartenenza alla massoneria ed in seguito la sfrattò da Palazzo Giustiani e ne decretò lo scioglimento.  Il 5 aprile 1923 con un colpo di coda i deputati nostalgici della massoneria tentarono nella Riforma del Codice di inserire il divorzio, manovra subito bloccata dal Duce, cosi come stroncò poco dopo il progetto massonico di edificare al di sopra di San Pietro, sul colle di Monte Mario, una Chiesa metodista.  Sempre in odio alla massoneria e desideroso di ufficializzare la pace tra lo Stato Italiano e la Chiesa, dopo la Conciliazione, passò ai Patti Lateranensi l'11 febbraio 1929, la pietra miliare lungo la via da percorrere.  Anche la manovra del 25 luglio 1943 fu opera della massoneria con il Re ,massone e protagonista contro un Mussolini da qualche anno convertito nella sua Fede cattolica e che già aveva fermato il conflitto mondiale voluto dalla grande massoneria internazionale a Monaco nel 1938.

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