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martedì 28 settembre 2021

Comunali Napoli, le amare considerazioni di Vestuto: vince la sinistra contro un centrodestra inconsistente




A pochi giorni dal voto amministrativo del 3 e 4 ottobre, la campagna elettorale dei candidati a sindaco e delle liste collegate, procede così come è iniziata, a fari spenti e con una trasversalità che rispecchia quanto accade a livello nazionale. A sottolineare questa palese tendenza, ci ha pensato il leader della Lega Sud Ausonia, Gianfranco Vestuto, che partecipa con la sua formazione in prima persona e con alcuni suoi candidati, al cartello elettorale espresso dalla lista “Napoli Capitale – Lega Sud-Popoli Sovrani e Popolo della Famiglia” a sostegno del magistrato Catello Maresca. Lo stesso Vestuto, in un incontro avuto ieri con il direttivo cittadino napoletano di Lega Sud, ha fatto alcune valutazioni sugli scenari politici di questa tornata elettorale.

"Credo che queste elezioni comunali a Napoli, rappresenteranno la pietra tombale della vecchia politica – dice Vestuto – iniziate con le ideologie dei partiti messe sotto i tacchi, termineranno con un elettorato assente, distante, confuso e disilluso. Credo però che le maggiori colpe sono da attribuirsi ad un centrodestra inesistente, complice di una mancata vera opposizione, lontano dai temi reali e sociali e diviso da personalismi accattoneschi, volti a recuperare le briciole che lascierà la sinistra. Persino la candidatura del “compagno”, come l’ho ridefinito, Maresca, sia molto più vicino al centrosinistra che al centro-destra, senza nulla togliere nulla all’integrità morale e al valore della persona su cui non si discute”.

“In questo vergognoso e squallido contesto – prosegue Vestuto – alla luce dell’annunciata ritirata al Nord della Lega di Salvini, anticipata da Giorgetti, che volutamente o no, non è riuscita a presentare neanche la lista nella capitale dl Sud, la Lega Sud Ausonia, potrebbe ritrovare un suo naturale ruolo politico continuando a lavorare, come ha sempre fatto da 25 anni, sui territori piuttosto che seguire linee nazionali o europeiste, dannose per il Mezzogiorno e soprattutto lontane anni luce dal reali esigenze del Sud. Un nuovo asse in chiave federalista tra Nord e Sud? Io me lo auguro, perché è certo che ormai il sistema Italia ha scontentato tanto il Nord , quanto il Sud”.


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