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martedì 31 agosto 2021

Filippo Rossi: il dramma dei profughi afghani e la destra meschina di Giorgia Meloni


Tristezza, sì, infinita tristezza. È quello che si prova ad ascoltare le parole di Giorgia Meloni che, a braccetto del suo amico Viktor Orban, dice (testualmente) che i profughi afghani non possono gravare ulteriormente sull’Europa. Possibile che la destra che ha in testa Giorgia Meloni sia ormai davvero così meschina, così chiusa, così egoista? Così tristemente attaccata alla “roba”, come in quella nota novella di Giovanni Verga che evidentemente non le ha insegnato nulla? Possibile che di fronte a una tragedia umanitaria così enorme, di fronte al fallimento di un Occidente che ha prima illuso e poi tradito tanti afghani, la risposta della “Giorgia cristiana” sia tanto terra terra, tanto bassa, tanto squallida e strisciante da non tentare nemmeno di librarsi in cielo per vedere al di là dei muri che lei stessa, evidentemente, ha costruito attorno al suo bunker politico?
Un “gabbiano” senza più neanche l’intenzione del volo, ecco evidentemente cosa è diventata la destra sotto il regno meloniano: eticamente rattrappita nella fobica difesa di piccoli interessi egoistici.
Tristezza, infinita tristezza. E chissenefrega se a soffrire sono donne, uomini e bambini che hanno creduto alla promessa dell’Occidente e dell’Europa di non abbandonarli nelle mani dei talebani e dell’Islam radicale, che, solo a parole, la destra “chiacchiere e distintivo” dice di voler combattere. La risposta di madre Giorgia di fonte al pianto dei bambini afghani è orgogliosamente spietata: le vostre lacrime non sono le mie lacrime come scrive il collega Filippo Rossi, leader di Buona Destra in un articolo pubblicato sul Huffington Post.
Articolo che potete leggere integralmente cliccando qui

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