Di Igor Colombo
Ieri ci ha lasciato uno dei più grandi cantautori e compositori della musica italiana e non, Franco Battiato. Molti hanno scritto di lui , alcuni hanno cercato di ricavarne un aspetto alienato dal contesto di ideale politico non inquadrandolo né a destra e né tantomeno a sinistra, altri soffermandosi esclusivamente sulla sua arte di paroliere e musicista, nei suoi brani unico ed originale. A distanza di ventiquattrore anche noi del “Sovranista” cerchiamo di scrivere qualcosa riguardo a questo grande personaggio del panorama musicale che coi suoi brani , da “ Cuccurucucù” a “Centro di gravità permanente” ha fatto cantare almeno due generazioni. Il suo essere eclettico artisticamente parlando, lo ha fatto assurgere a vero e proprio catalizzatore di sentimenti tanto romantici quanto fortemente addentellati con visioni di natura religiosa e filosofica. I suoi sodalizi musicali con vari altri artisti della musica nostrana hanno segnato la sua vita e la sua carriera in determinati frangenti , da cui ha anche raccolto significative soddisfazioni professionali ed artistiche. Viene davvero difficile pensare che un personaggio come il maestro Battiato, incardinato nella sua prosa musicale a determinati periodi ed epoche particolari vissute in Italia, possa essere scevro di un suo pensiero politico ed idealistico, suffragato da una vena culturale altamente sensibile e costante. Franco Battiato , cosi come Lucio Battisti, Rino Gaetano Fabrizio De Andrè, hanno sempre suscitato grande fascino ed attrazione nei diversi schieramenti politici, specie negli anni in cui la passione era senza ombra di dubbio viva e fervente. L’inclinazione di questi grandi artisti è stata sempre quella dello smarcarsi da certe etichette di ideali, non essere catalogati come comuni personaggi nel mondo di destra o di sinistra, non essere intellettualmente organici al potere dominante, piuttosto ricevere l’appellativo non tanto urlato di “eretici” rispetto al pensiero unico dominante, è stato un aspetto caratteristico pregnante e lo è stato anche e soprattutto di Franco Battiato. Sicuramente il maestro ha una carica identitaria non di poco conto, soprattutto legata alla sua appartenenza territoriale di uomo del sud , amando visceralmente la sua Sicilia e la città natale di Catania. Battiato l’italiano , il patriota , non può essere negato e neppure passato in secondo ordine da nessun critico che si rispetti, d’altronde il suo pezzo “Povera Patria” ne esprime il concetto basilare di rabbia verso quegli esponenti politici radicati in un sistema ben definito, che fa essere schiavi i cittadini comuni, mentre lui, dall’alto della sua posizione sociale, non ha mai mancato di ammettere di poter stare sereno e tranquillo, ignorando ogni aspetto della vita politica, economica e sociale in Italia. Però la sua empatia verso quello che lui ha sempre considerato il suo popolo prima che i suoi fans, è stata sempre forte e pregante e di conseguenza non si è mai sottratto a dire la sua anche attraverso i suoi testi e le sue parole. Lui da cantautore è stato sempre democratico, nel senso che sul palco ha sempre cantato per tutti, destra, sinistra, centro, perché cosi che un’artista deve fare , ma nella sua venatura idealistica ed intellettuale ha sempre disprezzato il qualunquismo ed una sorta di relativismo spirituale e religioso , e le sue parole di alcuni anni fa quando si lamentava della mancanza di spiritualità nella società moderna, sono abbastanza esaustive in questa direzione. Di destra? Di sinistra? Di certo la sua posizione filosofica era di avversione verso il concetto materialista della società attuale, un proletario dello spirito ed un patriota della fede, a cui come lui stesso ha dichiarato, non piace essere comandato e neppure comandare. Dunque si rasserenino chi da una parte o dall’altra cerca di far assurgere la figura di Franco Battiato vicino al proprio pensiero ed ideale, Battiato rappresenta il pensiero solo di Battiato che può essere o meno in adesione ad una certa visione patriottica, culturalmente non radical chic, ma certamente non conforme al dinamismo della vita e società moderna, Battiato non doveva dare conto a nessuno , cosi ha vissuto e cosi è morto.
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