Il calcio che appartiene al popolo e ai tifosi, ormai, non esiste più da decenni. Non ci meraviglia, quindi la notizia della nascita della Super League, progetto creato dai club europei più ricchi che andrà ad indebolire o sostituire i classici tornei al solo scopo di moltiplicare i profitti. Del resto, i fondatori riceveranno subito 3,5 miliardi come finanziamento e 3 miliardi come anticipo sui ricavi da Jp Morgan: un’operazione che può essere facilmente inquadrata.
Lo afferma in una nota, diffusa alla stampa, Casaggì destra identitaria, movimento giovanile vicino ai conservatori e sovranisti di Fratelli d'Italia che precisa: pensiamo che tutto questo rientri nel medesimo processo globale in atto, stravolgere l'assetto di ogni settore della società nella quale viviamo, sradicando ogni passione e asservendo ogni interesse alle volontà di un denaro che cambia velocemente forma e direzione".
Malgrado la deriva sia già iniziata, è però necessario opporsi a questo ulteriore declino: esistono ancora moltissime persone che se ne fregano delle squallide logiche del merchandising e che vogliono essere tifosi e non clienti. Esistono, conclude la nota, ancora la passione, l’appartenenza, l’identità e il senso di comunità: il calcio dovrebbe esserne il collante più autentico, in linea con la vocazione popolare che lo contraddistingue. Sono questi i valori che hanno sempre animato lo sport più bello del mondo, aldilà del business e del risultato. Difendiamoli.
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