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lunedì 5 aprile 2021

Calabria in zona rossa, ristoratori in rivolta: “dalla Lega e dal presidente Spirlì colpo di grazia al settore”




Pochi mesi fa, il senatore calabrese Matteo Salvini, leader della Lega, formazione di opposizione al governo gialloverde del premier Conte si schierava apertamente dalla parte dei ristoratori contro i DPCM dell'avvocato del popolo e del ministro della salute Speranza definendo i lock-down inutili alla limitazione dei contagi ed utili a minare la sopravvivenza di numerose attività economiche.
Con la crisi del governo giallorosso del premier Conte e la nascita del governo dei migliori del premier Mario Draghi la Lega ha cambiato clamorosamente opinione e si è schierata, senza se e senza ma, con il partito sostenitore dei lock-down. Anche in Calabria, la Lega che esprime il Presidente facente funzioni, Nino Spirlì, dopo la morte del presidente Jole Santelli, si è schierata a favore delle chiusura, prorogando la zona rossa fino al 21 aprile.
Una decisione che non ha trovato il gradimento dei ristoratori calabresi che elenca le promesse mancate dai governi Conte e Draghi, cominciando dal Decreto ristori, parzialmente partorito dal precedente governo giallorosso e messo in campo dal governo Draghi. Una misura ritenuta degna di un requiem di mozartiana memoria. Con il ritorno del virus, che con il suo dilagare costringe l'Italia a colorarsi di rosso o arancione e la Calabria cadere nel baratro più profondo con un rosso cupo che con una sanità a pezzi ed una organizzazione elefantiaca della campagna vaccinale non lascia intravedere alcun spiraglio di luce.
Con buona pace degli slogan elettorale del presidente facente funzioni Spirlì e di Matteo Salvini la situazione è da "Io speriamo che me la cavo"







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