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sabato 6 marzo 2021

Rampelli: contro Fratelli d'Italia giornalismo indegno a orologeria



E' molto grave che a 7 anni di distanza da un’inchiesta giudiziaria, in assenza di qualunque indagine a carico di Giorgia Meloni o mia, ritenendo evidentemente i giudici inquirenti del tutto infondate le accuse a noi lanciate da tal pentito Agostino Riccardo, uno dei più autorevoli quotidiani italiani pubblichi stralci della deposizione surreale di un balordo, attivando una macchina del fango contro due rappresentanti dell’unica opposizione in questo momento esistente nel Parlamento italiano.
Lo afferma in una nota, diffusa alla stampa, Fabio Rampelli, vice presidente della Camera dei Deputati ed esponente di primo piano di Fratelli d'Italia che esprime tutta la sua solidarietà a Giorgia Meloni per questo ennesimo e ridicolo attacco, stavolta condito con esilaranti scene alla Dylan Dog( 35 mila euro in contanti, cifra buona per inondare la città di Latina per 10 anni, una super busta del pane come
contenitore, un auto berlina ovviamente nera, la classica stazione di servizio in zona Eur... mancava solo un agente segreto con impermeabile bianco che legge un giornale per passare inosservato) ribadisco quanto segue.
Eletto nel 2013 nei due collegi elettorali di Lazio 1 e Lazio 2, precisa Rampelli, ho dovuto optare per il primo facendo entrare il candidato di Latina e dando un enorme dispiacere al mio amico fraterno Marco Marsilio perché Fratelli d'Italia aveva raccolto l’1,95% e totalizzato soli 9 deputati. Di questi io e Giorgia già rappresentavamo la città di Roma mentre Latina fu il capoluogo di provincia dove prendemmo il quoziente più alto d’Italia, l’11%. Era impossibile non premiarla con un seggio e in tal senso il partito decise. Io non ho mai ricevuto alcuna minaccia, a questo punto dico "con rammarico" perchè se le avessi ricevuta avrei fatto l’esatto opposto e Marsilio non avrebbe saltato una legislatura. Peraltro rammento che Fratelli d'Italia, precisa Rampelli, chiese e continua a chiedere ai suoi candidati l’esibizione dei certificati dei carichi pendenti e del casellario giudiziale e a
raccogliere tutte le necessarie informazioni sull’onorabilità dei suoi rappresentanti. Pasquale Maietta all’epoca dei fatti non era stato neppure lontanamente lambito da indagini giudiziarie e risultava dunque perfettamente idoneo, altrimenti non gli avremmo fatto fare nemmeno il portiere di una sezione territoriale.

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