Un'Europa che rinasce dopo la pandemia, dopo aver fatto un'analisi critica dei "fallimenti storici" e rinnovato i valori fondanti, a partire dalle "radici cristiane". E' questo l'idea con cui Matteo Salvini va all'incontro con Viktor Orban e Mateusz Morawiecki.
Giovedì 1 aprile nel monastero della Carmelitana sede del governo ungherese, il segretario leghista parteciperà all'annunciato incontro con il fondatore di Fidesz dopo la cacciata dal gruppo del Partito Popolare Europeo. Al colloquio prenderà parte anche il primo ministro polacco, Morawiecki, anche se per Diritto e giustizia l’ultima parola spetta al presidente, Jarosaw Kaczyski.
L'obiettivo è quello di trovare una collocazione europea al partito di Orban dopo la fuoriuscita dal Ppe anche se l'obiettivo è più ambizioso, come ha svelato Salvini incontrando la Stampa estera a Roma: arrivare, a lungo termine, alla fusione dei due gruppi di destra a Strasburgo, i Conservatori e Riformisti, presieduti da Giorgia Meloni ed i sovranisti di Identità e Democrazia.
Idea forza che non piace per nulla alla presidenza dei Conservatori e Riformisti che è disponibile ad accogliere Orban ed altri che si volessero aggiungere, ma all'orizzonte non c'è alcuna fusione con i sovranisti, né tanto meno lo scioglimento del gruppo.
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