"Il Ppe è diventato un annesso della sinistra europea. La nostra uscita dal Gruppo apre una nuova prospettiva nella politica europea. Ora dobbiamo costruire una destra democratica europea che offra una casa agli europei che non vogliono migranti, che non vogliono multiculturalismo, che non scenda ai livelli della follia Lgbtq, che difenda l'Europa e le tradizioni cristiane e che rispetti la sovranità delle nazioni".
Lo afferma Vitkor Obran, premier ungherese in una lettera inviata agli europarlamentari del suo partito all'indomani della sua decisione di lasciare il gruppo del Ppe al Parlamento Europeo.
"Fidesz ha lasciato il gruppo del Partito popolare europeo al Parlamento europeo, in quanto ha rifiutato di accettare che i diritti dei suoi membri al Parlamento europeo - e quindi i diritti degli elettori ungheresi - potessero essere limitati da una modifica dello statuto del gruppo", ha ricordato il premier magiaro nella lettera. "È ampiamente noto che noi ungheresi volevamo riportare il Ppe ad essere una grande e forte formazione democratica della destra, che avrebbe potuto riunire centristi, conservatori e i partiti democratici cristiani tradizionali e i loro elettori in una grande casa politica condivisa - ha aggiunto Orban -. ma Ieri questa opportunità è stata persa".
Secondo Orban "sulle questioni della migrazione, dei valori familiari e della sovranità nazionale, in altre parole le grandi questioni della nostra epoca: oramai non c'è più alcuna differenza tra il Ppe e la sinistra europea".
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