Il 27 marzo del 1981 veniva assassinato dalla NCO di Raffaele Cutolo Dino Gassani, avvocato penalista, già Consigliere Regionale della Campania per il Movimento Sociale Italiano. Gassani aveva assunto la difesa di Biagio Garzione, telefonista dell'anonima sequestri, convincendo il suo assistito a fare i nomi degli associati, tra cui quello di Raffaele Catapano, figura di spicco della NCO e uomo i fiducia di Raffaele Cutolo, noto per la sua spietatezza. Più volte Gassani fu intimato di abbandonare la difesa di Garzione, e tutte le volte lui andò dritto per la sua strada: grazie a quelle dichiarazioni, gran parte della NCO fu messa in ginocchio. Pochi istanti prima di ribadire il suo ultimo e fortissimo NO, Dino Gassani appuntò su un pezzetto di carta questa frase: "Non posso perdere ogni dignità!" . Fu freddato, il suo sangue macchiò il tricolore alle sue spalle. A 40 anni esatti dal suo martirio, riteniamo doveroso rendere omaggio al ricordo di una persona che ha consapevolmente rinunciarto alla propria vita pur di difendere ideali e valori profondi, uno su tutti la Giustizia. Nel suo esempio, la nostra generazione ha il dovere di impegnarsi nel contrasto alla criminalità organizzata, perché, come diceva il giudice Borsellino, "quando la Gioventù le negherà il consenso, anche l'onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo".
Ne parleremo domani, 27 marzo, alle ore 18 sulla pagina Facebook di Gioventù Nazionale Campania, insieme a: Antonio Arzillo, presidente del CNSF, da sempre impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata e nella gestione dei beni confiscati alla mafia; Ernesto Sica, consigliere comunale di Castellammare di Stabia; Michele Schiano, Consigliere Regionale della Campania; Antonio Iannone, Senatore della Repubblica, membro della commissione bicamerale antimafia
Nessun commento:
Posta un commento