L’avviso nella maxi-lettera ricalca la tipica notifica dell’Agenzia delle Entrate e si apre con la domanda “Chi pagherà per tutto questo?”. E poi snocciola i numeri sul disastro economico ed economico della pandemia: 444 mila occupati in meno nel 2020 (di cui 209 mila autonomi), -8,9% di PIL, 320 miliardi di euro di fatturato persi da imprese e partite Iva, oltre 300 mila imprese sparite nel 2020 solo nel settore del commercio e dei servizi.
Lo slogan “se mi chiudi non mi chiedi” chiude l’avviso e sintetizza la proposta di Fratelli d’Italia: finché non ci sarà la ripresa economica, lo Stato non deve chiedere nulla alle imprese e ai relativi dipendenti di quei settori che non hanno potuto lavorare a causa delle restrizioni del Governo e che per questo hanno subito un danno.
«Chiediamo una pace fiscale reale – ha scritto su Facebook il presidente Meloni – : lo Stato deve distinguere tra chi ha continuato ad avere uno stipendio e chi lo ha perso a causa delle restrizioni. Non si può pretendere dalle famiglie rimaste senza reddito e dalle aziende che stanno chiudendo i battenti per via delle misure decise dal Governo di saldare le cartelle esattoriali. Presenteremo i nostri emendamenti per chiedere ossigeno vero per famiglie e imprese che sono in ginocchio per l’emergenza Covid.
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