Baluardo mondiale dall’arte e della cultura, Firenze ha inevitabilmente risentito dell’attuale recessione con perdite dell’80% nel settore alberghiero. Pesantemente colpiti, gli imprenditori locali - tra cui prestigiosi nomi detentori di storiche strutture, sono costretti ad una massiccia svendita dei propri locali per evitare la chiusura definitiva. Siti quali casa.it parlano chiaro: a partire dal centro storico si contano 127 alberghi in vendita sul Comune di Firenze, mentre altrettante trattative stanno avvenendo a porte chiuse.
Lo denuncia in un post pubblicato sulla sua pagina Facebook la sezione fiorentina di Casaggì, destra identitaria, organizzazione giovanile di Fratelli d'Italia che precisa: dalla crisi in atto - nella quale ci sono evidenti responsabilità politiche - è possibile “salvarsi” soltanto cedendo il frutto del proprio lavoro ai colossi del settore: fondi di investimento, catene multinazionali e società estere hanno già firmato le carte per rilevare le strutture sulle spalle di un’imprenditoria locale abbandonata e lasciata a se stessa.
Le attuali restrizioni, di fatto, hanno già imposto una “nuova normalità”.
Le attuali restrizioni, di fatto, hanno già imposto una “nuova normalità”.
Imporranno, conclude la nota di Casaggì anche un nuovo tessuto economico e sociale, in linea con quei meccanismi globali che stanno cannibalizzando la piccola e media imprenditoria. Se non si agisce subito, il processo sarà irreversibile.
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