di Carlo Alberto Paolino
In quale sede istituzionale non si è mai festeggiato il pensionamento per un collega, di un brindisi natalizio o di una triade sfogliatella-pastiera-babà durante il periodo pasquale. Certo, i famosi “protocolli” non lo autorizzerebbero, ma quanto successo alla Quarta Municipalità di Napoli (S. Lorenzo, Vicaria, Poggioreale, Zona Industriale) durante il festeggiamento del sospirato traguardo di un dipendente non ha nulla inerente ad una “occupazione di suolo pubblico temporanea ” ma a provocare indignazione nella sede municipale di Gianturco, violando la “sacralità dell'istituzione democratica” è stata una torta raffigurante il volto di Benito Mussolini. Capiamo il gesto oltraggioso e anticostituzionale, ricordando la legge Mancino che rende reato l’apologia e la propaganda fatta tramite i simboli del fascismo. Quel volto che ha diviso storici fino a Indro Montanelli che da giornalista e per storia vissuta divideva in tre l’uomo Mussolini, qual era quindi su quel dolce oggetto di discussione nazionale, di una paura di un ritorno al fascismo non rendendosi conto della nascita del “sfascismo”, forse il restauratore, colui che rimise ordine in una nazione distrutta dalla guerra e in pieno caos politico. Immediata la reazione del presidente della quarta municipalità che con la sua giunta prende le distanze condannando il gesto oltraggioso, seguita da associazioni che chiedono al sindaco di Napoli di avviare un'indagine interna per chiarire come sia stato possibile che tutto ciò sia potuto accadere. A quel sindaco della “rivoluzione arancione” che canta “Bella ciao” con il pugno chiuso alzato insieme agli amici dei centri sociali usando il Municipio per la propria propaganda politica e permettendo di usare facciate di palazzi comunali per esibire striscioni contro il nemico politico Matteo Salvini usando l’alibi e la retorica di un passato che oramai appartiene alla storia. Chi avrà leso la libertà di pensiero, di espressione, di “sacralità democratica” , quella torta su scritto anche “al caro Nunzio Vitolo da parte di Enzo Morra”( consigliere municipale eletto nelle fila di Napoli Popolare, lista civica di centrosinistra che sosteneva la candidatura a sindaco di valeria Valente del Partito Democratico)
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