"In una fase così complessa è necessario, più che mai, che l’Italia possa contare su un Governo forte, autorevole e duraturo. Non so se la figura di Mario Draghi, per quanto di prestigio, potrà essere in grado di rimettere insieme i cocci di Pd, Movimento Cinque stelle, Italia Viva e altre componenti del centrosinistra che nel corso di questi ultimi mesi hanno manifestato reciproche insofferenze sino ad arrivare all’apertura della crisi".
Così Pierluigi Biondi, sindaco dell’Aquila, esponente di primo piano di Fratelli d'Italia in un'intervista esclusiva a LabParlamento, quotidiano di analisi e scenari politici di cui consiglio attenta e quotidiano lettura.
"Negli ultimi anni abbiamo assistito a squadre di ministri e maggioranze create in sede parlamentare ma che non sono il frutto di un classico bipolarismo, determinando rotture, incomprensioni, e timidezze nelle scelte decisive. Ritengo sia arrivato il momento di superare attraverso una revisione profonda dell’attuale assetto costituzionale e normativo. Una legge da alcuni definita da “Sindaco d’Italia”: un premier eletto direttamente, e sostenuto da una coalizione definita sin dal principio, che garantisca rappresentanza proporzionale e con un premio di maggioranza".
Quanto all'impatto della crisi di governo sul recovery plan, per il primo cittadino de L'Aquila "un governo debole come quello uscente su argomenti cruciali come il Recovery Plan e gestione della pandemia, ha dovuto effettuare una serie di mediazioni che hanno messo a rischio la capacità di generare investimenti sulla crescita “ripiegando” su altre strade come quelle dei bonus, dimostrando di pensare più alle prossime elezioni che al prossimo decennio".
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