Si va verso la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex eurodeputata di Forza Italia Lara Comi e altre cinque persone indagate in un nuovo filone dell’inchiesta Mensa dei Poveri con al centro nuove ipotesi di truffa ai danni dell’Unione Europea. L'ex parlamentare europeo e i suoi co-indagati lo scorso 17 dicembre si erano visti sequestrare dalla Guardia di Finanza beni per un importo di circa 500 mila euro e contestualmente notificare l'avviso di chiusura di questa tranche delle indagini coordinate dai pubblici ministeri Silvia Bonardi, Luigi Furno, Adriano Scuderi della Procura della Repubblica di Milano nella quale si ipotizza contratti con persone nominate assistenti da Lara Comi, stipulati per incassare pagamenti dal Parlamento Europeo per prestazioni rimaste solo sulla carta perché non sarebbe stata svolta alcuna attività . E gran parte dei compensi versati dall'Unione Europea sarebbe finiti, poi in contanti alla stessa Comi o al padre, oppure mediante bonifici sul conto dell'ex europarlamentare o dell'associazione Europe 4 you a lei riconducibile.
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