7 gennaio 1978 - 7 gennaio 2021 onore ai camerati di Acca Larentia. Questo e' il testo di uno striscione esposto sul balcone della sede di Fratelli d'Italia ad Alessandria in ricordo delle 3 vittime della strage di Acca Larentia di cui ricorre il quarantatreesimo anniversario.
A indignare l’ex sindaco di Alessandria e attuale consigliere comunale Rita Rossa, esponente del Partito Democratico è stato l’utilizzo della parola “camerati”. “Onore ai camerati di Acca Larentia” si legge infatti sul drappo. La stessa Rossa ha premesso che si tratta di “fatti che risalgono a una stagione di violenza e odio politico che non giovarono alla Repubblica. I ragazzi morti sono una ferita per la democrazia ma onorarli come camerati la dice lunga sulla collocazione attuale di Fratelli d’Italia. Inneggiare al fascismo dei camerati è reato”. Per questo l’ex sindaco ha quindi fatto una segnalazione alla Polizia Locale e alla Digos. “Il fascismo si combatte facendo rispettare le leggi. Il fascismo è reato”.
Non si è fatta attendere la replica di Alessandro Traverso, coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia Alessandria: “Non c’è alcuna volontà di inneggiare al fascismo” ha precisato Traverso ai microfoni di Radio Gold “abbiamo semplicemente voluto ricordare tre attivisti missini uccisi dal piombo comunista. Lo facciamo tutti gli anni. Io, tra l’altro, conoscevo personalmente uno dei tre: Franco Bigonzetti. La parola “camerata” non riconduce assolutamente al fascismo. Rita Rossa lo può facilmente vedere sul dizionario, o su wikipedia. Non è un termine fascista. Ricordo che il fascismo è finito nel 1945. Ripeto: non vogliamo inneggiare ad alcun periodo del passato ma solo ricordare tre ragazzi di 17, 18 e 19 anni che sono stati uccisi, un ricordo che tutti gli anni vogliamo mantenere sempre vivo. La fiamma del Movimento Sociale, inoltre, fa ancora parte del nostro attuale simbolo di Fratelli d’Italia. Come abbiamo messo la parola “camerati” potevamo anche scrivere i loro tre cognomi. Di certo” ha concluso il coordinatore alessandrino Alessandro Traverso “il termine “compagni” noi non lo adoperiamo”.
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