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lunedì 25 gennaio 2021

Dopo le offese sessiste alla Azzolina Bernardino Bosio (Lega) chiede scusa: era solo una battuta

 














Un fotomontaggio, il titolo dell’agenzia Ansa sulla scelta delle prove di maturità del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina: «Maturità, Azzolina accelera. Si pensa a un maxi orale». E sotto una foto del ministro molto allusiva. Questo il post sul suo profilo Facebook di Bernardino Bosio, leghista della prima ora, sindaco di Acqui Terme ai tempi della «Padania Libera» e oggi consulente di Amag Ambiente in quota Lega.

Primo cittadino dal 1992 al 2002, Bosio ci aveva riprovato alle ultime amminsitrative presentandosi alla guida di una lista civica esclusa dalla commissione elettorale. Il post, accompagnato da una serie di commenti altrettanto volgari, non è passato inosservato. I primi a indignarsi a sono stati i Cinque Stelle, con il capo gruppo in consiglio comunale Michelangelo Serra, anche lui su Facebook: «E poi ti becchi l’ex sindaco nominato in Amag - scrive -, che se ne esce con un post vergognoso. Con tanto di foto allusiva».

Altri commentano con offese, e altri ancora dicono: «Stai parlando di un ministro: vergognati». Bosio ha rincarato la dose: «Chiedere scusa? Col c...». E gli animi si sono ulteriormente scaldati. Bosio ha risposto rilanciando la polemica: «Non era mio uso, ma nel tempo sono stato convinto che sui social si fa così proprio dai Cinque Stelle, leggendo negli anni gli insulti rivolti a Bossi e a tutti i politici non appartenenti alle loro file.

Dopo alcune ore il leghista Bosio ha chiesto scusa al ministro Azzolina  precisando che la sua era solo 


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