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martedì 5 gennaio 2021

Case Popolari: a Ferrara sono italiani i primi 157 assegnatari

A Ferrara la trentaduesima assegnazione delle case popolari rappresenta un "risultato rivoluzionario" secondo il sindaco leghista Alan Fabbri. Sono italiane le prime 157 famiglie assegnatarie degli alloggi. "Grazie al nuovo regolamento: le prime 157 posizioni della graduatoria di assegnazione delle case popolari sono occupate da italiani in situazioni di necessità. Grazie all'introduzione della residenzialità storica abbiamo ristabilito una equità sociale che era stata cancellata dai finti buonismi delle amministrazioni Pd e abbiamo garantito il diritto alla casa alle famiglie che da più tempo risiedono nel nostro Comune che erano da anni penalizzate".

E' stata definita lunedì 4 gennaio, infatti, la nuova graduatoria, la prima formulata in base ai criteri di assegnazione aggiornati dal nuovo regolamento, elaborato dalla Giunta Fabbri, che ha valorizzato la residenzialità storica dei richiedenti e aperto l'accesso agli alloggi Acer a nuove categorie di assegnatari.
Le domande raccolte sono 746 e, nella graduatoria, le prime 157 posizioni sono occupate da famiglie italiane (compresi nuclei stranieri che hanno acquisito la cittadinanza). In particolare, ad oggi, 259 sono le domande accolte in via definitiva, 473 quelle ammesse con riserva e 14 le escluse.
"Il criterio della residenzialità storica, precisa il sindaco Fabbri, valorizza chi da più tempo abita nella nostra città, italiano o immigrato che sia, e chi lavora e vive Ferrara contribuendo alla sua crescita e al suo sviluppo - prosegue il sindaco - assegnando un punteggio per ogni anno di vita a Ferrara. Oltre a questo abbiamo valorizzato le giovani coppie e i nuclei mono-genitoriali, compresi quelli separati con figli, andando incontro a quelle che sono le nuove e reali necessità della popolazione. Abbiamo messo in piedi una rivoluzione dolce che porta con se un significato importante: la casa popolare non deve più essere considerata un servizio dedicato quasi esclusivamente alle famiglie immigrate, ma un servizio a disposizione di tutti, utile alle famiglie come momento di passaggio che sostiene le famiglie nella ricerca di una autonomia economica futura".

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