Lo smart working, senza ombra di dubbio, ha agevolato la possibilità di partecipare alle sedute dei consiglieri da qualsiasi parte di Italia e del globo, ma nonostante ciò tanti sono stati gli assenti. La maglia nera spetta, anche quest’anno, alla leghista Lucia Borgonzoni. Nel 2019 l’ex sfidante di Stefano Bonaccini, avventura conclusasi con la rinuncia al ruolo di leader dell’opposizione in Regione per restare senatrice a Roma, era riuscita a presenziare a una sola seduta del Consiglio comunale su novantadue. Nel 2020, nonostante la modalità da remoto, è riuscita a far peggio: zero presenze, tanto in Consiglio che in commissione, non lasciando il posto ad Hendrix Atti, il primo dei non eletti.
C’è chi si è collegato dalla spiaggia, e chi è apparso con guanti, mascherina, cuffia e camice dal proprio studio. Chi non vedeva l’ora di tornare a Palazzo d’Accursio e chi, con telecamera e microfono spenti, ha trovato invece nuovi spazi per la propria attività di eletto. Il 2020 non è stato un anno facile nemmeno per il Consiglio comunale di Bologna. «Siamo stati in assoluto i primi in Italia ad andare online non perdendo neanche una seduta», rivendica la presidente Luisa Guidone, ammettendo che la modalità online «non ha favorito i consiglieri».
Nessun commento:
Posta un commento