"Non vi vantate della liberazione dei pescatori italiani ora che rientrate in Italia. Perché un governo serio non avrebbe mai consentito a dei capi tribù di tenere prigionieri dei nostri connazionali per più di 100 giorni in terra straniera, chissà in quali condizioni disumane".
Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna quelle pronunciate da Luigi Mercogliano dirigente del Popolo della Famiglia, storico punto di riferimento del mondo pro life. E speriamo che questa faccenda, per la quale il premier sta correndo a Tunisi assieme al ministro degli esteri per metterci su il cappello e vantarsi in tv a reti unificate al suo rientro, conclude Mercogliano, non sia stata l'ennesima calata di brache internazionale del nostro Paese.
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