Per la prima volta nella mia vita, ho fatto lo sciopero della fame, aderendo all'iniziativa promossa da Nessuno Tocchi Caino e dal Partito Radicale al fine di fermare l'avanzata del Covid 19 nelle carceri italiane.
Del perché di questa mia scelta, in qualità di direttore del blog Il Sovranista, ne ho parlato in diretta Facebook con Umberto Baccolo, militante di Nessuno Tocchi Caino, nonché della Associazione Antigone) responsabile con Elisa Torresin della pagina Folsom Prison Blues.
Ho evidenziato la situazione esplosiva delle carcere partenopei con 188 detenuti positivi, e 2 ricoverati in diverse strutture ospedaliere.
A Poggioreale, al momento ci sono 105 detenuti positivi mentre a Secondigliano sono 69. 223 sono i contagiati tra gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria e personale amministrativo.
Numeri che fanno davvero tremare i polsi. Numeri che possono, purtroppo, aumentare.
Il ministro della giustizia Bonafede minimizza quel che sta accadendo nelle carceri, mentre sarebbe urgente ridurre la popolazione detenuta nelle carceri, con strumenti alternativi come gli arresti domiciliari, l'amnistia, l'indulto.
Da garantista e non giustizialista sono anche riuscito, ringrazio l'ottimo conduttore ad affermare il principio No alla pena di morte, no alla morte per pena.
Perché la pandemia non deve essere pena accessoria che segue quella principale che il detenuto sta scontando.
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