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sabato 17 ottobre 2020

Nicola Porro, la svolta liberale della Lega: una gigantesca minchiata

Nicola Porro, conduttore di Quarta Repubblica, il programma di approfondimento politico in onda su Rete Quattro ne ha davvero per tutti. Non risparmia davvero nessuno e liquida ogni possibilità di candidarsi a sindaco di Roma.
Non ci penso proprio, precisa Porro, non sono proprio interessato a candidarmi. Ma ti pare che una città complessa come Roma può essere guidata da un giornalista, risponde alle colonne de Il Foglio che gli chiede conto dell'indiscrezione circolata negli ultimi giorni, circa un suo impegno in politica.
Per Porro il centro destra sta cercando nomi tra i palinsesti, perché gli mancano i componenti. Quando sono a corto di buoni amministratori, cercano tra i giornalisti.
Il conduttore non solo boccia la candidatura nella Capitale, ma anche la possibilità di assumere un ruolo importante all'interno di Forza Italia, un partito che andrebbe azzerato del 90% della classe dirigente. D'altronde Forza Italia non esiste senza Silvio Berlusconi. Tolto lui c'è il nulla.
Porro non lesina critiche neppure su Matteo Salvini: l'annuncio della svolta liberale mi sembra una gigantesca minchiata. Non basta evocarla per farla.

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