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lunedì 12 ottobre 2020

Catania, imputazione coatta per razzismo nei confronti del senatore leghista Candiani e l'assessore Cantarella


Imputazione coatta per propaganda e istigazione a delinquere per motivi di istigazione razziale, etnica e religiosi a carico di due esponenti della Lega: il senatore Stefano Candiani e l'assessore comunale Fabio Cantarella.
Cosi ha disposto il giudice per le indagini preliminari Giuseppina Montuori, dopo che la procura aveva chiesto l'archiviazione, perche' "il fatto non sussiste o comunque non costituisce reato". L'associazione antimafia Rita Atria, con l'avvocato Goffredo D'Antona, si era opposta dopo avere denunciato la pubblicazione su Facebook di un video in cui i due descrivevano il rione San Berillo come la patria della illegalità, un "quartiere in mano agli immigrati clandestini" dove "regnano spaccio, contraffazione e prostituzione".
La procura ha anche stralciato la posizione di 14 indagati per lo stesso reato tra coloro che hanno commentato da diverse citta' italiane il video con frasi riferiti ai migranti del calibro di "alle docce", "ci vuole il lanciafiamme", "buttateli a mare da dove sono venuti" oltre al classico avanti ruspa.
Secondo il gip di Catania le ragioni esposte dalla procura nella richiesta di archiviazione "non trovano conferma nelle condotte materialmente tenute dai due indagati e nell'attività di indagine espletata e non possono essere condivise, a parere di questo giudice, in base al concetto che la giurisprudenza hanno reso" del reato contestato. Anche perché scrive, "a ben vedere appare chiaro che trattasi di espressioni e giudizi fondati su concetti discriminatori e legate alla sola nazionalità o etnia dei residenti il quartiere in questione e non concretamente posti in essere da costoro".
Il giudice per le indagini preliminari rileva anche che, a suo giudizio, il senatore Candiani ha "manifestato le proprie idee fuori dalla sede parlamentare e fuori dai limiti della insindacabilità previsti dall'art. 68 del comma 1 della Costituzione" nei confronti di deputati e senatori, citando un precedente che riguardava Mario Borghezio

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