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venerdì 11 settembre 2020

Torre del Greco: in mille, come i garibaldini, contestano Salvini

Mille come i garibaldini. Senza camicia rossa però. Erano davvero tanti, un migliaio secondo fonti vicine alle forze dell'ordine, i contestatori di Matteo Salvini, a  Torre del Greco, popoloso e popolare comune della città metropolitana di Napoli.
Il leader leghista, nel breve comizio del suo estenuante tour elettorale che lo vede impegnato, in prima persone, su e giù per l'italico stivale, nelle sette regioni chiamate al voto, è stato sommerso da urla e fischi.
I cori hanno avuto la meglio, come era già successo a Mondragone, in provincia di Caserta, quasi 2 mesi fa, sulla voce del senatore leghista, costretto ad allontanarsi, verso altre tappe di questa visita elettorale in provincia di Napoli.
Saranno stati mille, in una calda tarda mattinata, di fine estate. Alcuni ragazzi appartengono alla galassia dei centri sociali, altri sono militanti della sinistra ufficiale e del sindacato, molte persone comuni, tra cui anche anzi. Armati di fischietti e di buona voce per urlare razzista al leader leghista.
"Se qui ci fossero De Luca o De Magistris o Renzi a quest'ora sareste a passeggio o a fare la spesa, urla il leader della Lega dal piccolo palco,ai suoi contestatori.
 Eccoli gli amichetti del governatore che ha rovinato la Campania. Eccolo qui. Invece di fare altro per i cittadini le forze dell'ordine sono costrette a stare qui". 


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