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martedì 1 settembre 2020

Malaspina(Reggio Attiva): sono un militante di destra sociale al servizio della città


Oggi il nostro Igor Colombo, prezioso collaboratore di questo blog dalla Calabria   ha intervistato Nicola Malaspina ,presidente dell’associazione “Centro Studi Tradizione e Partecipazione, candidato al Consiglio Comunale di Reggio Calabria nella lista “ReggioAttiva. Militante storico in città, inizia la sua attività sul finire degli anni ’80 nelle fila del Fronte della Gioventù, divenendone segretario provinciale nel 1993. E’ alla sua seconda candidatura dopo l’esperienza nel 2018 con Casapound al Senato.

 1) Dopo averci provato con Casapound al Senato alle scorse politiche , oggi ci riprova con la lista “ReggioAttiva” per il Consiglio Comunale della sua città, ci vuol dire il perché della sua candidatura? 
Vorrei fare una premessa, ho iniziato la mia militanza politica nel Fronte della Gioventù alla fine degli anni ’80, diventandone segretario provinciale nel 1993, senza mai aver nutrito velleità elettorali. Per la prima volta nel mio percorso politico, nel 2018, ho deciso di accettare la candidatura di “servizio” nel movimento in cui militavo. Oggi, la situazione è completamente diversa. Rappresento la comunità militante del Centro Studi Tradizione Partecipazione che opera a Reggio Calabria da quasi un decennio. In questi anni, parallelamente all’aumentare del degrado che circonda la Città, il Centro Studi, in maniera naturale, ha coniugato all’attività metapolitica quella politica, dunque comunitariamente abbiamo deciso che, nell’ora più buia, era necessario reclamare la prima linea per raggiungere un duplice obiettivo, Uno di natura amministrativa, e cioè mettere al servizio della Città le competenze di un gruppo particolarmente eterogeneo e uno di natura politica. Negli ultimi anni, per la prima volta nella storia del Consiglio Comunale, la nostra “area politica” non è stata rappresentata a Palazzo San Giorgio, dunque ci sembrava necessario esprimere una candidatura e provare a gettare le basi per una rinascita di quella che, riassumendo, si può identificare con la “destra sociale e militante”.

2) La scelta per il candidato sindaco del centrodestra è stata molto complessa e travagliata e non tutte le forze politiche della coalizione erano allineati sull’imposizione fatta dalla Lega di avere un proprio candidato per Palazzo San Giorgio, alla fine però si è trovato l’accordo, cosa ha spinto voi del Centro Studi Tradizione e Partecipazione ad appoggiare il candidato Nino Minicucci con la lista ReggioAttiva?
Per quanto ci riguarda, dal punto di vista professionale e politico, conosciamo poco il dott. Minicuci. Al momento della sua indicazione non avevamo strumenti per criticare o lodare nè l’uomo nè il politico, sicuramente però non abbiamo visto di buon grado l’imposizione della Lega e lo abbiamo anche detto. Oggi, dopo l’allineamento della coalizione, riteniamo che questa città ha bisogno di uscire dal pantano in cui è sprofondata dopo quasi 6 anni di amministrazione di centro-sinistra e per tale motivo, scegliendo una lista civica, vogliamo contribuire alla sua rinascita.

 3) Reggio Calabria ha diversi problemi da risolvere primo fra tutti quello relativo all’emergenza rifiuti ed ai problemi che hanno investito i lavoratori di Avr Spa, quali soluzioni proponete per risolvere tale spinosa tematica?
 Da novembre 2019, la Città Metropolitana di Reggio Calabria, in anticipo rispetto alla data in cui sarebbe dovuto avvenire il passaggio di competenze con la Regione Calabria, è rientrata in possesso delle funzioni amministrative relative alla gestione del servizio di trattamento rifiuti. L’argomento, oltre ad essere spinoso è anche molto complesso. Fondamentalmente, l’ATO di Reggio Calabria, rispetto ad altri territori della Regione , potrebbe gestire il ciclo dei rifiuti in maniera ottimale. Nel territorio della nostra provincia sono infatti ubicati a Gioia Tauro, un impianto di trattamento ed il termovalorizzatore; a Siderno un altro impianto di trattamento ed infine, all’interno del territorio Comunale è ubicato l’impianto di trattamento di Sambatello. Unica nota dolente è rappresentata dall’assenza di discariche di servizio, necessarie a smaltire gli scarti di produzione provenienti dagli impianti. Appare chiaro, che il primo nodo da sciogliere è rappresentato da quest’ultimo punto. In epoca Commissariale, nel territorio del comune Melicuccà, era stata autorizzata una discarica di servizio, la stessa ha operato solo un giorno e subito dopo è stata sequestrata a causa di denuncia. Ormai da mesi, la magistratura ha sbloccato tale situazione, ma purtroppo ancora oggi, la predetta discarica non è ancora pronta per essere utilizzata, tutto questo ha portato alla situazione tristemente nota. Per uscire dall’emergenza, è necessario che l’ATO di Reggio Calabria, individui, nel più breve tempo possibile, ulteriori aree destinate ad ospitare discariche di servizio per i propri impianti, proceda nel più breve tempo possibile all’ammodernamento degli impianti già esistenti ed alla realizzazione di un nuovo impianto comunale di compostaggio della frazione umida. Per quanto concerne AVR ed i relativi problemi economici che dal Comune si ripercuotono sulla società e poi a cascata sui lavoratori, devo dire che, almeno personalmente, considero positivamente l’idea paventata dal sindaco uscente di ritornare al pubblico e quindi ad internalizzare il servizio, purtroppo, come ormai siamo abituati da oltre 5 anni, la buona idea, è entrata a far parte dell’infinito elenco di annunci senza realizzazione. Purtroppo, come recita un vecchio adagio reggino: “chiacchiri e tabeccheri i lignu”.

 4) Come giudica l’operato del sindaco uscente e ricandidato Falcomatà? Semplicemente fallimentare!
Dopo lo scioglimento del precedente Consiglio Comunale, la Città chiedeva a gran voce un ritorno alla normalità, e per città normale intendo: ordinata e pulita, con strade curate e acqua potabile che scorre nei rubinetti di ogni casa, con collegamenti aerei e ferroviari efficienti, consapevole delle proprie potenzialità e capace di trasformarle in capacità concrete di sviluppo, purtroppo non è avvenuto, la “primavera” promessa si è trasformata in un infinito e gelido inverno e tutto questo è sotto gli occhi di tutti i reggini.
5) La sinistra soprattutto a Reggio Calabria si è sempre appropriata l’etichetta di argine contro il potere criminale , al di la di stereotipi e slogan ,lei come pensa debba attuarsi una seria lotta al potere criminale su un territorio difficile come il suo? 
Siamo abituati all’arroganza di quella sinistra con le tasche sempre traboccanti di verità, soprattutto su questo delicato argomento. Spero di non essere frainteso, ma ancor di più non vorrei fornire le solite risposte intrise di retorica e demagogia. E’ chiaro che il fenomeno mafioso è talmente esteso in ambito cittadino e provinciale che lo stesso si può considerare come il primo motivo del mancato sviluppo del nostro territorio. Negli ultimi anni, si sono susseguite varie operazioni di polizia, tuttavia il potere della “ndragheta” è ben lontano dall’essere stato neutralizzato, vuoi per motivi di natura culturale, vuoi per motivi di natura sociale. L’uomo per essere veramente libero ha necessità di avere un lavoro che gli assicuri indipendenza, fino a quando la Calabria sarà ostaggio della disoccupazione, resterà terreno fertile per ogni business della criminalità organizzata. Riassumendo, ben venga il pugno di ferro dello Stato, ben venga la sensibilizzazione nelle scuole e nei quartieri più a rischio, ma senza sviluppo, senza un lavoro stabile e giustamente retribuito, ci saranno sempre disperati pronti ad essere arruolati tra le fila delle organizzazioni criminali. [ 6) Lei è un uomo orgogliosamente di destra, un militante di sezione come si dice nell’ambiente, agirà con lo stesso spirito anche dai banchi del Civico Consesso in caso di sua elezione?
  Io sono quello che sono, sono un militante, uno di quelli che il sabato sera, alla discoteca preferiva l’attacchinaggio dei manifesti, uno di quelli cresciuti leggendo, perché la cultura precede l’azione ed ESSERE è più importante di apparire, sono uno di quelli che “ sdegna il puro e il semplice calcolo” e “ il desiderio delle strade comode e sicure”. Ho un lavoro che mi rende libero, sono circondato da una Comunità Militante che agisce come un sol uomo. In strada, in piazza, allo stadio, mi sono sempre comportato seguendo quelli che sono i miei principi IDEALI, farei torto a me stesso ed ancor di più alla Comunità che rappresento se mi comportassi in modo diverso da quello che sono.
 7) Ci dice il sogno che ha per Reggio Calabria e che vorrebbe realizzare?
 In questo momento storico, per la mia Reggio, sogno il tanto agognato ritorno alla NORMALITA’, senza la quale ogni programma è destinato a trasformarsi in un prontuario di sogni irrealizzabili e mi auguro che, il nuovo Consiglio Comunale ed il nuovo Sindaco possano cambiare volto a questa città “dolente” , restituendo ad ogni reggino l’orgoglio della sua storia tri-millenaria. REGGIO è PATRIA!

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