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lunedì 21 settembre 2020

Emilia Romagna: più risorse a imprese per la messa in sicurezza sanitaria. La richiesta della Lega

Prevedere, al netto dell’insufficiente contributo statale, un diverso e più concreto sostegno economico in favore di tutte le attività di impresa dell’Emilia-Romagna che hanno affrontare i costi obbligati per la messa in sicurezza sanitaria e la sanificazione delle proprie attività a causa dell’emergenza Covid-19".
A chiederlo, con un’interrogazione rivolta al governo regionale dell’Emilia-Romagna, è il gruppo assembleare della Lega, primo firmatario Michele Facci.
I consiglieri del Carroccio rilevano che le misure fino ad ora attivate sia a livello regionale sia a livello statale per questo tipo  di operazioni sono risultate insufficienti. "Come recentemente chiarito dall’Agenzia delle entrate - si legge nell’atto - la misura
percentuale di fruizione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, come da disposizioni statali, non corrisponde alla misura del 60 per cento (come espressamente indicato nella legge) bensì a quella del 15,64 per
cento". 
Anche la Regione Emilia-Romagna, si evidenzia sempre nel documento - ha approvato alcune misure di supporto per l’acquisto di mezzi di sanificazione, seppure limitatamente alle strutture ricettive e termali e agli ambienti in cui viene svolta l’attività disomministrazione al pubblico di alimenti e bevande, riducendo però le
risorse a soli 469.190 euro, rispetto ai 2 milioni previsti".
Per i leghisti appare quindi "evidente la necessità di implementare le risorse regionali a fondo perduto per le attività economiche colpite dal lockdown, in particolare per quelle che hanno dovuto adeguarsi ai protocolli sanitari imposti dalle varie leggi e normative".

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