Dalla questione settentrionale, che Umberto Bossi ribadisce la sua critica alla metamorfosi del partito e dichiara: oggi il Nord viene barattato per i voti al Sud. Una posizione quella espressa chiaramente dallo storico leader leghista, che diventa la spia di una situazione interna al Carroccio non proprio serena.
Alcuni mesi fa, prima del lock down il senatur aveva espresso concetti simili: prima del congresso di dicembre 2019 poi nel febbraio del 2020 aveva accusato la linea nazionalista del partito di aver fatto perdere le elezioni regionali in Emilia Romagna, oggi però la situazione è diversa.
I sondaggi, per quel che valgono i sondaggi, vedono la Lega a pochi punti di vantaggio dal Partito Democratico, la popolarità di Salvini è in caduta libera.
In più, secondo i ben informati di vicende politiche relative alla Lega, venti di scissione soffiano in Lombardi dove Gianni Fava ha chiesto per le prossime elezioni amministrative l'utilizzo del simbolo della Lega Nord e dal Veneto, dove il governatore Zaia può permettersi di esprimere posizioni in disaccordo con il leader maximo.
In questo determinato contesto politico, in questo momento storico che Umberto Bossi torna a parlare. Lo fa dalle colonne virtuali de la Nuova Padania, testata creata con lo scopo di raccogliere l'eredita del vecchio quotidiano del partito.
E della vecchia linea politica, quella secessionista, della trazione settentrionale che parla Bossi e dichiara: bisognava non aver paura di continuare a tenere alta la bandiera della questione settentrionale, anche se poi ti attaccano, invitando il Nord a muoversi.
Neutralizzata anche la spinta federalista, sostiene Bossi, la nostra devolution, oggi il Nord è al centro di uno scambio”. Che scambio? “Oggi il Nord viene barattato per i voti al Sud”.
Nessun commento:
Posta un commento