"Ne ho le palle piene di clandestini, spacciatori e delinquenti!''. Parole chiarem dirette, politicamente scorrette, quelle pronunciate da Matteo Salvini, leader indiscusso della Lega, durante un comizio ad Albano Laziale trasmesso in diretta Facebook, tornando a parlare del suo processo per il caso Open Arms con l'accusa di plurimo sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per aver impedito per 20 giorni lo sbarco di 164 migranti soccorsi dalla nave Ong spagnola nell'agosto del 2019. Sarò in tribunale a Catania per rispondere di quello che secondo loro è un reato, ha scandito Salvini, e che per me invece è un diritto e un dovere di ogni cittadino italiano: difendere i confini, l'onore, le leggi di un Paese. In Italia, ricorda il leader leghista, si entra se si ha il permesso di entrare, altrimenti prendi il primo barcone e torni al Paese tuo, non ne abbiamo bisogno".
E avverte: "Se pensano a furia di denunce, di processi e di minacce di arresto di mettere paura a me o alla Lega, hanno trovato l'uomo sbagliato e il partito sbagliato".
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