Jole Santelli, presidente della Regione Calabria da pochi mesi dopo la vittoria a valanga delle Regionali di fine gennaio non la manda certo a dire ed in una intervista rilasciata a Il Messaggero storico quotidiano romano spiega: "Vedo che l’esecutivo Conte continua a esasperare la situazione. Mi chiedo ad esempio se fosse davvero necessario ipotizzare da parte di Palazzo Chigi una estensione dello stato d’emergenza fino a dicembre quando poi la stessa maggioranza ha preferito limare la durata dello stato d’emergenza fino a metà ottobre".
Secondo la governatrice ci sarebbe un disegno politico. "Tutta la gestione della pandemia è stata vista come uno strumento per aumentare la coesione dell’opinione pubblica intorno all’esecutivo. Anche quando sono stati commessi errori gravissimi". "L’errore a mio avviso imperdonabile che il governo ha commesso,continua,è stata la fuga di notizie sulla chiusura della Lombardia fra il 7 e l’8 di marzo.
L’assalto ai treni che si verificò a Milano quella notte, senza considerare le decine di migliaia di persone che partirono verso il Sud in macchina, determinò la diffusione del virus a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. Quella fuga di notizie ha fatto scattare un danno economico enorme per il Paese di cui è
responsabile il governo".
Per frenare gli arrivi di residente nelle regioni del Nord, ricorda Santelli, chiesi di chiudere la Calabria, una scelta determinata dalla cattiva gestione del governo che, se fosse riuscito a chiudere la Lombardia, avrebbe circoscritto l'epidemia.
Infatti i casi di contagio che abbiamo avuto noi sono derivati quasi tutti dall’arrivo nella nostra Regione di persone che lavoravano o studiavano al Nord e sono rientrati in famiglia".
Secondo la governatrice ci sarebbe un disegno politico. "Tutta la gestione della pandemia è stata vista come uno strumento per aumentare la coesione dell’opinione pubblica intorno all’esecutivo. Anche quando sono stati commessi errori gravissimi". "L’errore a mio avviso imperdonabile che il governo ha commesso,continua,è stata la fuga di notizie sulla chiusura della Lombardia fra il 7 e l’8 di marzo.
L’assalto ai treni che si verificò a Milano quella notte, senza considerare le decine di migliaia di persone che partirono verso il Sud in macchina, determinò la diffusione del virus a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale. Quella fuga di notizie ha fatto scattare un danno economico enorme per il Paese di cui è
responsabile il governo".
Per frenare gli arrivi di residente nelle regioni del Nord, ricorda Santelli, chiesi di chiudere la Calabria, una scelta determinata dalla cattiva gestione del governo che, se fosse riuscito a chiudere la Lombardia, avrebbe circoscritto l'epidemia.
Infatti i casi di contagio che abbiamo avuto noi sono derivati quasi tutti dall’arrivo nella nostra Regione di persone che lavoravano o studiavano al Nord e sono rientrati in famiglia".
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