Luca Sostegni, il presunto prestanome nel caso Lombardia Film Commission, è stato interrogato per almeno quattro ore dal pubblico ministero di Milano, dopo l'interrogatorio con il giudice per le indagini preliminari e avrebbe fatto ammissioni sui fatti contestati. A quanto si è appreso, i fatti relativi alla presunta estorsione per ottenere denaro in cambio del suo silenzio, li avrebbe qualificati non come estorsivi. «C'è il segreto istruttorio, c'è un'indagine in corso ad ampio respiro», ha risposto l'avvocato Daniela Pulito a chi gli ha chiesto se Sostegni abbia parlato di soldi alla Lega.
«Sono state rese dichiarazioni al giudice per le indagini preliminari ed al pubblico ministeri e ha risposto alle domande, noi ci siamo opposti alla richiesta di custodia cautelare della Procura», ha spiegato il legale Pulito fuori dal carcere di San Vittore. Dopo l'interrogatorio col giudice ler le indagini preliminari, ha chiarito l'avvocato, i pm «hanno chiesto di interrogarlo». A chi gli ha domandato se Sostegni abbia parlato dei suoi rapporti con i commercialisti vicini alla Lega, il difensore ha chiarito: «C'è un'indagine ad ampio respiro, è normale siano state poste domande». Le è stato domandato anche se i pm abbiano chiesto al presunto prestanome di una sua eventuale conoscenza con Matteo Salvini e il difensore ha replicato: «Non è domanda a cui posso rispondere, se e qualora gli fosse stato chiesto non potrei rispondere». Sostegni, ha aggiunto il legale, «aveva una vita tranquilla in Brasile, è scosso e turbato dalla vicenda».
Nessun commento:
Posta un commento