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venerdì 10 luglio 2020

Pedicini (Fdi): contro l'intolleranza dei cosiddetti tolleranti sarò in piazza con le Sentinelle contro il ddl Zan



"I tolleranti sono diventati molto intolleranti e si sono messi a esercitare quelle forme violente di aggressione e censura che essi stessi condannano”: è l’incipit del documento stilato tra gli altri da Noam Chomsky e JK Rowling, a condanna della dittatura del “politicamente corretto”.

“Intorno a questo metodo di cui da tempo anche Giorgia Meloni ne ha denunciato gli effetti perversi e contraddittori, si sta consumando la più triste pagina della storia anche a Benevento, con un manipolo di contestatori che addirittura minacciano ritorsioni nei confronti delle “sentinelle” che scenderanno in piazza per dire NO al ddl Zan.”


Parole chiare, dirette, che non lasciano dubbi ad interpretazione alcuna, quelle pronunciate da Francesca Pedicini, consigliere comunale di San Giorgio del Sannio, dirigente di Fratelli d'Italia, candidata alle prossime elezioni regionali che precisa: “è vergognoso,  ed in questo sposo in pieno il manifesto di Noam Chomsky, che in nome di quelle che alcuni ritengano essere le loro verità, si debba arrivare ad una vera e propria deriva di intolleranza verso l’idea altrui. Il libero scambio di informazioni e di idee, la linfa vitale di una società, non può essere soffocato dalle manie liberticide di una sinistra che non riesce a tollerare il pensiero altrui.


Sabato 10 luglio, sarò in piazza al fianco delle “sentinelle” per mostrare prima di tutto la mia solidarietà a loro dopo le svariate minacce ricevute, poi per testimoniare la libertà di espressione e di manifestazione ed infine anche per sostenere il “NO al ddl Zan”.

Il ddl Zan è un provvedimento sbagliato per svariati motivi: pensare di introdurre un reato di “omotransfobia” è incostituzionale poiché creerebbe una categoria di persone privilegiata rispetto alle altre contravvenendo al principio della Costituzione che afferma che tutti siamo uguali di fronte alla Legge; significherebbe inoltre porre il discrimine fra ciò che è lecito e ciò che non lo è, quindi, per un’errata associazione di idee, divide nella percezione della gente ciò che è bene da ciò che è male.

Più che una legge a tutela della diversità e delle vittime dell’omofobia, il ddl Zan si presenta come un provvedimento volto a criminalizzare la libertà di pensiero. I concetti di discriminazione e di incitamento all’odio non sono misurabili né definiti a livello giuridico, pertanto tutto sarebbe rimesso alla discrezione e soggettività del giudice.

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