Alla manifestazione hanno preso parte anche militanti di Rifondazione Comunista e della sinistra antagonista dei centri sociali e dell'associazione nazionale partigiani d'Italia che sono giunti a 50 metri di distanza dalla sede della Lega sita in via Venezia.
L'arrivo di Salvini, come tradizione consolidata nel tempo, è stato accolto dai soliti slogan contro del calibro Odio la Lega, e da fischi a cui i simpatizzanti della Lega hanno risposto diffondendo a tutto volume le note del Nessun Dorma.
I contestatori hanno esposto inoltre un grande striscione riportante la seguente frase : Giù le mani da Gallipoli. Sul posto erano presenti decine di poliziotti e di carabinieri oltre che di agenti della polizia politica.
Come ogni manifestazione della Lega, anche a Gallipoli, il leader maximo ha risposto ai contestatori con queste parole: tenetevi Massimo D'Alema, se lo preferite. Noi siamo il futuro.
D'altronde, fino alle scorse elezioni politiche, Gallipoli è sempre stata considerato il feudo elettorale di Massimo D'Alema, il primo post comunista a diventare capo di governo.
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