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venerdì 12 giugno 2020

Si scrive Lega si legge Dc. Salvini fa rivivere nel suo partito la prima repubblica

“Se il modello proposto dal governatore uscente della Campania è quello dei fantastici 4, De Luca, De Mita, Mastella e Pomicino, glieli lascio volentieri. Ci vuole un’alternativa“. Matteo Salvini, nel corso della sua ultima visita in Campania aveva ribadito la sua linea: in Campania per le prossime regionali, è necessaria una svolta radicalmente alternativa al centro sinistra di rito democristiano quanto al tradizionale centro destra forzista.
Il candidato governatore e la squadra che lo sosterrà dovranno essere l'opposto di De Luca e De Mita e sulla possibilità di un appoggio alla candidatura dell'ex Presidente della Regione nel quinquennio 2009-2014 aveva sintetizzato: è una brava persona ma la Campania ha bisogno di cambiamento.
Eppure se guardiamo, con la massima attenzione, i nuovi arrivi in casa Lega, di cambiamento ce ne davvero poco, per non dire nulla.
Infatti nell'ultima discesa napoletana Salvini ha presentato due nuovi iscritti alla Lega, pronti a candidarsi alle prossime elezioni regionali di domenica 20 e lunedì 21 settembre: il consigliere regionale Gianpiero Zinzi e l'ex assessore al lavoro della giunta Caldoro, Severino Nappi.
Il primo, Giampiero, figlio di Domenico, ex deputato con l'Unione di Centro, ex sottosegretario del governo Berlusconi ed ex presidente della Provincia di Caserta, consigliere regionale eletto nelle file di Forza Italia grazie al consenso di 21781 elettori.
L'alto nome è quello dell'avvocato Severino Nappi, ex assessore al lavoro durante il governo del centro destra, con all'attivo diverse tessere di partito dall' Uduer di Clemente Mastella, al Nuovo, si fa per dire, Centro Destra di Alfano, formazione per la quale si è candidato alle scorse elezioni regionali risultando il primo dei non eletti dopo Pasquale Sommese, grazie al consenso di 17282 elettori.
Zinzi e Nappi non sono stati i primi democratici cristiani ad approdare in Campania nelle file della Lega e sicuramente non saranno gli ultimi.
Tra i primi orfani della democrazia cristiana ricordo Ernesto Sica. Cresciuto nelle fila del centro sinistra dei Popolari prima, della Margherita, con l'ex Presidente del Consiglio e della Democrazia Cristiana, Ciriaco De Mita come maestro di politica oltre che di vita, fino al 2007 anno in cui passa nelle fila di Forza Italia.
Di Ernesto Sica ricordiamo quel pasticciaccio brutto del dossier Caldoro, realizzato per screditare il candidato del centro destra alla Regione e tentare cosi il sorpasso e rendere possibile la candidatura a governatore di Nicola Cosentino, ma l'impresa non riuscì.
Nel 2018 è stato condannato per diffamazione, in primo grado, a 10 mesi e al risarcimento simbolico di 1 euro.
Altro che svolta sovranista e nazionalista, a chiacchiere proclamata dal leader Salvini, negli ultimi anni. Almeno in Campania, nella Lega rivive lo spirito democratico cristiano della prima repubblica.






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