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mercoledì 3 giugno 2020

Palermo, in centinaia al flash mob contro Musumeci e l'assessore leghista Samonà

Dopo la manifestazione della Lega contro il governo delle 4 sinistre del premier Conte, svoltasi a Palermo in mattinata nel pomeriggio sono scesi in piazza gli aderenti al gruppo Facebook No Beni culturali alla Lega Nord Musumeci dimettiti per protestare contro la nomina del collega Alberto Samonà esponente della Lega, all'assessorato dei Beni culturali e dell'identità siciliana
Si sono concentrati nel tardo pomeriggio in piazza del Parlamento, davanti l’Ars, a distanza di un metro gli uni dagli altri, e hanno manifestato il loro dissenso. Alcuni con pentole e stoviglie per fare rumore, altri con la coppola e la bandiera siciliana – tradizionali simboli di questa terra. Tamburinari e artisti hanno animato la piazza.
Diversi interventi al microfono hanno esposto le richieste e il significato della protesta. Tutte donne, provenienti da diverse parti della Sicilia.
All'ingresso della piazza un banchetto per raccogliere le firme per chiedere ai capigruppo dell’Ars di presentare una mozione di sfiducia al Governo Musumeci.
“Musumeci rischiava di concludere il suo mandato senza essere ricordato. E così, invece di dare continuità al suo governo del nulla, ha deciso bene di uscire dall’anonimato. Lo ha fatto nel peggiore dei modi: svendendo la Sicilia al partito anti-siciliano per antonomasia” sostiene Sofia Rosano di Palermo.
“Non possiamo permettere a chi per anni ci ha insultato di far parte del Governo della nostra isola. Ci chiamavano fannulloni, parassiti, e adesso? Cosa è successo? Non ci caschiamo. La Lega può cambiare nome, ma la sostanza no. È il partito del Nord che fa gli interessi del Nord” ha aggiunto Domiziana Giorgianni di Messina.

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