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lunedì 8 giugno 2020

Ferrandino: per scongiurare un nuovo "Sistema Palamara" escludere i magistrati dall'organo di autogoverno

Riceviamo e volentieri pubblichiamo sul cosiddetto "Sistema Palamara" che ha investito il Consiglio Superiore della Magistratura sconvolgendo l'immagine storicamente attribuita alcune considerazioni che ci ha formulato l'avvocato Luigi Ferrandino del Foro di Napoli


Al fine di sgombrare il campo da ogni possibile dubbio circa il mio pensiero rispetto alla Magistratura , ritengo che sia indispensabile una premessa, : il c.d. “ Sistema Palamara “ , che ha investito il Consiglio Superiore della Magistratura, sconvolgendo l’immagine storicamente ad essa attribuita, ed insinuando nei cittadini l’idea di un Potere costituito esclusivamente da raccomandati legati alla Politica , in realtà riguarda un piccolissimo nugolo di persone che hanno approfittato a proprio vantaggio di un antico sistema , ciò a prescindere dalle capacità di ciascuno di essi.
 Ci tengo a chiarire che sono convinto che la stragrande maggioranza dei Magistrati Italiani è costituita da persone perbene, con alto senso etico e del dovere , con amore per una professione che spesso richiede il sacrificio di interessi personali a vantaggio della collettività . Ma dopo tale considerazione , un analisi di quanto è accaduto si rende necessaria , così come necessario è lo studio della normativa che disciplina l’Organo di autogoverno della Magistratura. I Padri Costituenti intesero creare uno strumento in grado di garantire trasparenza, indipendenza ed autonomia rispetto agli altri Poteri dello Stato ( Legislativo ed Esecutivo).
 Purtroppo i fatti che i mezzi di comunicazioni stanno diffondendo in queste settimane, grazie anche alle imprudenti propalazioni dei protagonisti , disegnano un quadro quanto meno malandato . Le intercettazioni hanno difatti rivelato nel CSM un sistema di raccomandazioni , con un reticolo di rapporti con esponenti della politica , che hanno consentito l’assegnazione di prestigiosi incarichi in favore di Magistrati facenti parte del sodalizio correntizio , mettendo gli altri completamente fuori competizione . Per onestà devo dire che nei corridoi dei Tribunali Italiani ho spesso negli anni sentito parlare dei giochi delle diverse correnti della Magistratura legate alla politica , ma ho sempre creduto a maldicenze messe in giro da chi non aveva ricevuto l’incarico per il quale si era candidato.
 “ Non ho inventato io il sistema delle correnti. Il sistema penalizza chi alle correnti non appartiene. Negare che il sistema premi chi appartiene alle correnti significa dire una bugia “ ha dichiarato più volte Luca Palamara , spiegando che nella stanza 42 di Palazzo dei Marescialli venivano decisi gli incarichi , facendo una chiamata in correità affermando che il CSM è un organo collegiale composto da 27 membri e pensare che egli potesse fare il bello ed il cattivo tempo è una falsa rappresentazione della realtà, ma che le nomine erano conseguenze di “ mediazione “.
Di questa realtà , fino ad oggi solo immaginata , ora ne conosciamo tutti i segreti grazie alla tecnologia che ci ha consentito entrare nelle stanze dove per decenni si sono scelti i capi degli Uffici Giudiziari di tutta Italia e si sono affidati incarichi di prestigio con stipendi invidiabili in questo o quel Ministero. In uno stato di fatto come quello appena rappresentato , taciuto da tutti coloro che ne avevano conoscenza , o perché ne facevano parte o perché lo subivano,ma comunque “ conniventi “, è evidente che una immediata riforma del Consiglio Superiore della Magistratura si renda assolutamente indispensabile.
 Sono da sempre convinto , ma credo che sia sotto gli occhi di tutti , che attribuire l’autogoverno , il controllo sulla carriera , sui ruoli e sulla disciplina a soggetti appartenenti alla medesima categoria dei controllati , sia stato un errore oggi sotto gli occhi di tutti. Ritengo che alla Magistratura siano state concesse delle prerogative uniche ( prima tra tutte la mancanza della responsabilità civile ,in pratica relegata a casi rarissimi e con caratteristiche veramente difficilmente apprezzabili ) per evitare ingerenze del Potere politico-amministrativo , prerogative che sono state male interpretate da alcuni, che hanno confuso l’autogoverno l’intoccabilità ( superiorità ) . Ebbene, sono sempre stato dell’idea che il governo di un organo così importante , con un ruolo centrale nella vita del Paese, in grado di influire in maniera determinante nella vita politica , dovesse essere affidato a soggetti con grande competenza in materia giuridica ma estranei alla categoria . E a chi affidare tale compito , ovviamente conservando la componente politica, se non ad Avvocati di comprovata esperienza e a Professori Universitari in materie giuridiche,?
 E’ evidente che per avere garanzia di effettiva terzietà , i criteri di affidamento del ruolo di componenti del CSM dovrebbero basarsi su una valutazione oggettiva per titoli , sottraendoli a scelte soggettivi e , dunque , orientabili e spalmati sull’intero territorio Nazionale . Alla tesi di coloro che sostengono che tutte le categorie hanno organi di autodisciplina , rispondo che solo la Magistratura ha un Organo di completo ed esclusivo autogoverno, privo di qualunque controllo esterno ,considerato , inoltre , che anche l’attività giudiziaria è affidata ad essa stessa. Solo per essere chiari , gli altri Poteri dello Stato sono sottoposti all’autodisciplina , ma oltre determinati limiti subentra un organo esterno di controllo , ovvero il Potere Giudiziario che procede alla verifica del rispetto delle leggi. Tutto questo non avviene per la Magistratura che compie il controllo interno ed esterno per proprio conto , e questo in un paese civile è inaccettabile e contrario a qualunque criterio di logica. Dunque , sono contrario a riforme palliative che rispondano solo all’esigenza di calmierare l’opinione pubblica, ma ad una radicale modifica del CSM, che sia di garanzia per l’intera Nazione . Si escludano i Magistrati dal Consiglio Superiore della Magistratura !               

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